Vendite online: cosa cambia dal 1 luglio

Nel Consiglio dei Ministri n.20 del 20 maggio 2021 sono state approvate alcune modifiche alla disciplina IVA intracomunitaria che riguardano le vendite online. L’articolo 2 dello schema di decreto legislativo, che modifica il decreto-legge n. 331 del 1993, introduce la definizione di vendita a distanza nel nuovo articolo 38-bis.

La normativa europea in materia fa parte del cosiddetto pacchetto “e-commerce”, che ha l’obiettivo di semplificare gli obblighi relativi all’imposta sul’IVA per le imprese impegnate nell’e-commerce transfrontaliero. Ma cosa cambia? La “vendita a distanza intracomunitaria di beni” verrà introdotta dal 1° luglio 2021: si presuppone in questo modo la tassazione nel luogo di destinazione del bene presso l’acquirente. Salvo che il valore non superi la soglia annuale di 10.000 euro.

Cessione dei beni

Sostanzialmente si tratta di cessione di beni a partire da uno Stato diverso da quello di arrivo, effettuate nei confronti di consumatori finali. Sono escluse le cessioni riguardanti mezzi di trasporto o beni da installare o montare a cura del fornitore. L’unica regola resta quella che l’importo deve essere pari a 10.000 euro anche pe le vendite online. Al fine di assicurare l’effettiva riscossione dell’IVA sul commercio elettronico e di ridurre l’onere amministrativo per i venditori e i consumatori, si prevede il coinvolgimento nella riscossione dei soggetti che, attraverso le “piattaforme elettroniche”, facilitano le vendite a distanza intracomunitarie da parte di soggetti non stabiliti nell’UE.

Attualmente, si applica l’Iva del Paese di partenza, dove però non avviene il consumo, mentre le norme europee intendono sottolineare l’importanza del luogo di destinazione. In previsione anche la semplificazione degli adempimenti e l’eliminazione dell’IVA nei pacchetti proveniente da PAesi extra-UE di valore sino a 22 euro. Un importo non molto rilevante, ma che va però moltiplicato per la gran quantità di beni che arrivano da Paesi terzi.