L’eCommerce B2b in Italia vale 406 mld di euro

Un quinto delle imprese ha investito nel Digital B2b, il 38,5% lo farà entro il 2022
B2bPhoto by Anete Lūsiņa on Unsplash

Per quasi la metà delle imprese italiane la crisi sanitaria ha dato un forte impulso alla digitalizzazione dei processi B2b. Circa una su cinque ha investito in soluzioni digitali e il 38,5% prevede di introdurre entro i prossimi due anni strumenti per il Digital B2b. Fra cui emergono le soluzioni per l’automazione dei processi (16%), Blockchain e Artificial Intelligence (13,8%) e strumenti per monitorare la supply chain (13,1%).

Il divario tra le aziende già digitalizzate e quelle tradizionali si è allargato con gli effetti della pandemia. Chi nel 2020 ha avuto un fatturato stabile o in crescita, si è staccato nettamente da chi ha faticato a garantire continuità operativa alle proprie attività.

La fatturazione elettronica

La fatturazione elettronica ha frenato durante il primo lockdown, quando il numero delle fatture digitali è crollato del 15%. Ma ha recuperato chiudendo il 2020 con 2 miliardi di fatture, solo il 4% in meno rispetto al 2019. In tutte le regioni è diminuito il numero delle fatture trasmesse rispetto al 2019, con Liguria (-39%), Emilia-Romagna (-21%) e Friuli-Venezia Giulia (-17%) che hanno registrato il calo più significativo.

Ai primi posti per numero di fatture elettroniche restano Lombardia (36%) e Lazio (21%), mentre fra i settori guidano il commercio all’ingrosso e al dettaglio (27,7%) e le utility (18,6%). Costruzioni, PA e istruzione hanno aumentato del 5% le fatture trasmesse, il manifatturiero del 3%, mentre i comparti più in sofferenza sono stati alloggio e ristorazione (-40%), finanza e assicurazioni (-35%) e servizi di noleggio, supporto alle imprese e viaggi (-19%).

eCommerce B2b

Anche l’eCommerce B2b ha retto l’urto della pandemia raggiungendo un valore di 406 miliardi di euro. In un anno in cui le transazioni B2b si sono ridotte del 6%, l’eCommerce ha segnato solo un -1%. Ha aumentato dell’1% rispetto al 2019 la sua incidenza sul totale degli scambi B2b (2.500 miliardi di euro), che è passata dal 19% al 20%. Il largo consumo, l’automotive e farmaceutico sono i settori più digitalizzati. Le transazioni digitali fra aziende italiane ed estere valgono invece 127 miliardi di euro (-5%), il 29% del transato estero B2b (434 miliardi), con l’automotive come primo settore, seguito da tessile-abbigliamento e meccanica.

Sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio Digital B2b della School of Management del Politecnico di Milano*, presentata oggi durante il convegno online “B2b: fisicamente lontani, digitalmente vicini”.

Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Digital B2b

“Le imprese che avevano vissuto gli adempimenti normativi come opportunità per digitalizzare i propri processi hanno saputo fronteggiare meglio la situazione di emergenza che, anche in ambito B2b, ha avuto impatti importanti. Ha innanzitutto accelerato il processo di avvicinamento delle aziende ai propri clienti riducendo la distanza tra livelli successivi della supply chain, ha promosso un miglior utilizzo dei dati e una maggiore automazione dei processi e ha amplificato la necessità di sviluppare processi maggiormente collaborativi. Questa evoluzione non si è tradotta in una crescita dell’eCommerce B2b nel 2020, ma è cambiata la percezione di persone e imprese verso l’innovazione e molto probabilmente nei prossimi anni assisteremo a una forte crescita della pervasività degli strumenti digitali nei processi aziendali”.

Paola Olivares, Direttore dell’Osservatorio Digital B2b

“L’emergenza sanitaria ha evidenziato l’importanza del digitale per garantire continuità di business e restare competitivi sul mercatoMa ha sottolineato anche che le iniziative avviate solo in risposta all’emergenza o solo per singole attività o processi non hanno impatti sulle performance economiche di breve periodo. Una piena trasformazione digitale richiede infatti tempo e una profonda revisione dei processi”. 

La digitalizzazione dei processi B2b

Per il 48,6% delle imprese italiane l’emergenza ha spinto i progetti di digitalizzazione dei processi B2b. Quasi una su quattro, il 23,8%, ha sentito la necessità di investire in soluzioni digitali, in particolare per la gestione della firma (6,8%), per la digitalizzazione dei processi interni (6,2%) e per la conservazione dei documenti (5,5%).

Nei prossimi due anni il 38,5% delle imprese prevede di investire in strumenti per digitalizzare i processi B2b. Il PNRR rappresenta una grande opportunità per realizzare questi investimenti. Il 21% dei 191,5 miliardi messi a disposizione dell’Italia è dedicato alla digitalizzazione della PA, delle imprese e dei comparti turismo e cultura. Le imprese beneficeranno di 30,57 miliardi di euro che possono costituire un contributo fondamentale all’ammodernamento tecnologico del nostro tessuto industriale. La sfida dei prossimi anni sarà sviluppare progetti in grado di valorizzare al meglio questo tesoretto.

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