Fino a 70 dei 700 centri commerciali britannici potrebbero essere demoliti grazie alla pandemia. Già obsoleti, non hanno retto l’aumento dello shopping online e l’eccessiva espansione degli spazi di vendita al dettaglio. Così analizza il Guardian.
Accanto a quelli rasi al suolo, molti altri centri commerciali costruiti negli anni ’70 e ’80 saranno almeno in parte riqualificati in abitazioni, uffici o per altri usi. Almeno 30 centri commerciali nel Regno Unito sono ora mezzi vuoti, di cui cinque con oltre l’80% dei loro negozi ormai vuoti.
Lucy Stainton, la direttore commerciale presso LDC
“Non c’è dubbio che la pandemia di Covid-19 abbia esacerbato molte delle sfide che stavamo vedendo nell’ambiente fisico di vendita al dettaglio. La mancanza della vendita al dettaglio essenziale, li ha messi particolarmente in svantaggio”.
“Molti centri commerciali britannici sono stati abbandonati troppo a lungo e necessitano di un ripensamento radicale”, ha affermato Stephen Springham, capo della ricerca al dettaglio presso la società di consulenza immobiliare Knight Frank, il quale stima che circa il 10% dei centri commerciali non sia più praticabile.
Ritiene che un ulteriore 20%-30% avrà bisogno di una revisione significativa, con qualche negozio mantenuto, ma molte parti dei centri verranno convertite in abitazioni, uffici o altri usi.
I lockdown e le restrizioni di viaggio hanno solo accelerato queste tendenze, quando il 30% della spesa al dettaglio ora già online. Molte delle spese si sono spostate sui negozzi locali. In aree come Nottingham e Stockton, ci sono già i progetti per abbattere i centri commerciali britannici e costruire parchi e aree verdi.
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