In che modo i punti vendita italiani stanno gestendo quattro categorie fondamentali del comparto GED, cioè frigoriferi, congelatori, lavatrici e forni? Quante nuove referenze sono state esposte in negozio e com’è cambiato il “peso” della singola categoria rispetto alle altre e alla stessa dell’era pre-pandemica? C’è molta differenza
tra le varie zone d’Italia?
Il tema è molto complesso perché presuppone la necessità di incrociare dati diversi, ma la collaborazione di QBerg ci ha permesso di sbirciare in modo piuttosto approfondito nel mondo dei punti vendita italiani, cercando
di capire come si siano comportati (e si stiano comportando) i retailer durante i mesi della pandemia. L’Istituto di Ricerca italiano leader nei servizi di price intelligence e di analisi delle strategie assortimentali cross canale
ci ha fornito due indicatori molto significativi: il numero medio di referenze esposte per pundito vendita relativo alle quattro categorie (dato relativo all’intera penisola, con variazione 2019/2020), e una ricerca estremamente approfondita sulla variazione delle referenze uniche, questa volta con approfondimento a livello regionale. Due tipologie di dati che, presi singolarmente, potrebbero portare a conclusioni interessanti, ma che miscelate in modo corretto possono spiegare ancor di più il comportamento dei retailer e (indirettamente) dei
consumatori in relazione al mondo GED.
L’INTERPRETAZIONE DEI DATI
Come interpretare i dati, quindi? Quelli relativi alle referenze esposte in negozio non hanno bisogno di spiegazioni, ma sono al tempo stesso un indicatore vitale perché identificano il “peso” della categoria all’interno del comparto GED e dell’intero punto vendita, ma soprattutto la variazione rispetto all’anno precedente
(2019) e il rapporto con le altre categorie in esame.
Più complessa, invece, l’interpretazione delle mappe fornite da QBerg relative alla quantità di Referenze Uniche suddivise per Regione, con tanto di variazione percentuale tra il 2020 e il 2019. Volendo semplificare, esse ci
forniscono un’indicazione di quanti nuovi in nesti/modelli ci siano stati a livello regionale, ovvero quanto cambi la composizione dello scaffale nel corso del tempo. Il dato è indipendente dal precedente, cioè da quello delle referenze esposte: a livello regionale (ma anche nazionale), è infatti possibile assistere a una riduzione
nel numero dei GED esposti in punto vendita (cosa effettivamente accaduta in molte categorie), ma contestualmente ad un aumento anche marcato nel numero di Referenze Uniche, che significa – in estrema sintesi – che ci sono meno prodotti in punto vendita ma c’è maggiore diversificazione e un maggior numero
di nuovi modelli. Considerando unicamente il dato delle Referenze Uniche, il lettore può poi effettuare ogni genere di confronto a seconda del proprio interesse: rapporto tra una Regione e l’altra, tra un anno e l’altro, oppure all’interno della stessa Regione tra le 4 categorie di prodotto in esame.
(continua)
Il resto potrete leggerlo per intero sul numero di giugno/luglio di UpTrade.
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