Allarme industria tv: lo switch-off va rinviato

Ne parla il Sole 24 Ore in edicola oggi. Il caos mercato è ormai impegnativo
Sole 24 Ore e digitale terrestre|Sole 24 Ore e digitale terrestrePhoto by Sven Scheuermeier on Unsplash|Photo by Sven Scheuermeier on Unsplash

Mancano solo tre mesi alla deadline per il passaggio al digitale terrestre ma il mondo dei broadcaster è perentorio.“Si chiede di eliminare l’obbligo di abbandandono totale dei vecchi standard introducendo una flessibilità legata alla diffusione dei nuovi apparecchi nelle case degli italiani”, si legge sul Sole 24 Ore in edicola oggi.

Due lettere per chiedere il rinvio

Sono state inviate ben due lettere: la prima al Ministro dello Sviluppo economico datata il 3 giugno da parte di Confindustria Radio Televisioni, e l’altra il 7 giugno indirizzata al ministro Giancarlo Giorgetti e alla sottosegretaria Anna Ascani.

Il 1° luglio del 2022 si spegnerà il digitale Tv in uso per passare a quello di seconda generazione. Senza decoder o televisori adeguati, gli schermi resteranno spenti. La prima tagliola sarà il prossimo 1° settembre quando su tutto il territorio nazionale cambierà lo standard di compressione e codifica, prosegue il Sole 24 ore.

A partire dalla legge di bilancio 2018 sono stati stanziati 150 milioni per incentivare fino a 50 euro l’acquisto di nuovi televisori, limitando però l’aiuto a famiglie con Isee fino a 20 mila euro.

Secondo i dati a disposizione del Sole 24 Ore e di fonte Mise, dal 2019 a fine maggio sono stati erogati 25 milioni. Il tutto per 430.487 nuovi televisori e 83.706 decor di cui 67.405 per il dtt e 16.301 per il satellitare.

Ora è atteso il decreto del Mise che deve sbloccare il nuovo bonus per la rottamazione dei televisori. 100 euro per tutti senza limite di Isee.

Il punto di vista di Confindustria Radio Tv

Per Confindustria Radio Tv va reso “maggiormente flessibile il processo di progressivo spegnimento delle tecnologie attualmente in uso. Eliminare l’obbligatorietà di dismissione dell’Mpeg-2 su tutto il territorio nazionale a partire dal 1° settembre 2021. Ma prevedere anche la facoltà e non l’obbligo nell’attivazione dello standard Dvb-T2 fino a quando i livelli di diffusione dei nuovi standard non saranno tali da consentire la diffusione dei programmi alla totalità, o quasi, della popolazione

E prosegue: “occorre fissare entro il 15 giugno 2021 la data di avvio del processo di refarming per la costruzione delle nuove reti. E pubblicare il nuovo decreto per la rottamazione dei televisori obsoleti, sostitutivo dell’attuale decreto sul Bonus Tv“.

Il quotidiano poi ribadisce che l’allarme è massimo nel mondo delle Tv locali, come specificato nella lettera. “Si ritiene che la data prevista non potrà essere rispettata dall’emittenza locale se non verranno completate le procedure di assegnazione dei diritti d’uso. Risultano ad oggi ancora 18 reti non assegnate di cui i bandi devono essere nuovamente emanati, le procedure di gara per le graduatorie dei fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) che potranno accedere alla banda trasmissiva e le procedure per l’assegnazione delle nuove numerazioni Lcn”.

Secondo il Sole, il Mise ha preso in esame la possibilità del rinvio ma non quella del termine (per cui in realtà, non esiste nessuna richiesta).

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare uptradebiz.it