Omdia spiega come l’Opa di JD.com su Ceconomy ridisegnerà il mercato europeo delle TV

Uno studio di Omdia segnala le analogie con l'operazione fatta da Walmart negli Usa: private label e retail media

Perché JD.com è interessata a Ceconomy e quale settore sarà maggiormente colpito dall’acquisizione? Matthew Rubin, Principal Analyst, Consumer TV di Omdia non ha dubbi: quello delle televisioni in primo luogo e il retail media e lo spiega in una interessantissima analisi che qui riassumiamo.

Dal punto di vista di JD.com, la mossa risponde a una logica chiara: entrare in Europa in maniera rapida, scalabile e competitiva. In Cina, JD.com è già riconosciuta come una delle piattaforme e-commerce più avanzate al mondo, con un’integrazione verticale che va dalla logistica proprietaria alla gestione di enormi quantità di dati sui consumatori, passando per l’uso esteso dell’intelligenza artificiale e del machine learning per ottimizzare prezzi, assortimenti e campagne pubblicitarie.

Il problema è che replicare questo modello da zero in Europa sarebbe un’impresa titanica. Aprire una rete di negozi fisici richiederebbe non solo investimenti miliardari, ma anche anni di negoziazioni, permessi e adattamenti alle specificità normative e culturali dei vari mercati nazionali. Ceconomy, invece, offre a JD.com una piattaforma già pronta: una rete di oltre 1.000 punti vendita, riconoscibilità del marchio, relazioni consolidate con fornitori locali e internazionali e, soprattutto, fiducia del consumatore europeo.

C’è poi l’aspetto logistico. Ceconomy dispone di un’infrastruttura di magazzini e supply chain su scala continentale, che JD.com potrà integrare con le proprie competenze per accorciare i tempi di consegna, migliorare l’efficienza e aprire un canale diretto per l’esportazione in Europa di prodotti fabbricati in Cina. Si tratta di un passaggio strategico non solo per rafforzare la presenza internazionale, ma anche per diversificare il rischio: il mercato domestico cinese è sempre più competitivo, con margini sotto pressione e una concorrenza spietata sia tra player nazionali sia da parte di operatori internazionali.

Infine, la partnership con Ceconomy offre a JD.com la possibilità di sviluppare in Europa un modello di omnicanalità avanzata, integrando l’esperienza digitale con quella in negozio fisico, un approccio che negli ultimi anni si è dimostrato vincente nel retail tecnologico.

Il parallelo con Walmart e la strategia del “full-stack retail media network”

Uno degli aspetti più interessanti dell’operazione è il potenziale che JD.com potrebbe sviluppare seguendo un modello già collaudato negli Stati Uniti da Walmart, ovvero la creazione di un “full-stack retail media network”.

In breve, si tratta di controllare l’intera catena del valore: dalla produzione alla distribuzione, fino al canale pubblicitario integrato nei dispositivi venduti. In Cina, JD.com ha già esperienza nello sviluppo di prodotti a marchio proprio, soprattutto nel settore elettronico, sfruttando il proprio modello consumer-to-manufacturer (C2M). Questo approccio si basa sull’analisi dei dati dei clienti per individuare bisogni non soddisfatti e collaborare direttamente con i produttori – in gran parte cinesi – per creare articoli su misura, ottimizzando costi e tempi.

La Cina, inoltre, è il primo produttore mondiale di televisori, con marchi come TCL, Hisense e Skyworth che detengono quote significative a livello globale. JD.com intrattiene rapporti consolidati con questi produttori, sia come canale di distribuzione sia come partner nello sviluppo di nuovi prodotti. Portare in Europa una linea di televisori a marchio proprio, sfruttando la rete di MediaMarkt e Saturn per la distribuzione fisica e il marketing in-store, sarebbe un passo naturale.

Ma la vera svolta starebbe nel sistema operativo: televisori smart dotati di un OS proprietario, integrato con la piattaforma e-commerce e capace di ospitare pubblicità interattiva e funzionalità di acquisto diretto. L’utente, vedendo un annuncio su un prodotto, potrebbe acquistarlo immediatamente dal sito di MediaMarkt con pochi clic o tramite QR code. Questo crea un ecosistema chiuso che consente di tracciare l’intero percorso dell’utente, dall’esposizione pubblicitaria all’acquisto, aumentando enormemente il valore della pubblicità stessa.

Implicazioni per il mercato TV europeo

Se questo scenario dovesse concretizzarsi, le conseguenze per il mercato europeo dei televisori sarebbero significative. Negli ultimi anni, i marchi cinesi hanno guadagnato terreno: la loro quota nelle spedizioni globali di TV è passata dal 12% nel 2020 al 30% nel 2024. Con l’accesso diretto alla rete di Ceconomy, questo trend potrebbe accelerare, offrendo ai produttori cinesi un canale privilegiato in un mercato che, pur più piccolo del nordamericano in termini di volumi (43,9 milioni di unità nel 2024 contro 49,2 milioni), rappresenta un’opportunità enorme.

Già oggi marchi come Hisense e TCL investono pesantemente in sponsorizzazioni sportive e partnership strategiche, inclusa quella siglata con MediaMarkt e Saturn nel maggio di quest’anno. L’ingresso di JD.com come azionista e partner industriale potrebbe facilitare ulteriormente l’introduzione di nuovi modelli e tecnologie, con un impatto diretto sulla concorrenza.

Per i brand storici europei e internazionali – da Samsung a LG, passando per Sony, Philips e Panasonic – la pressione aumenterebbe. Alcuni potrebbero puntare su tecnologie premium come l’OLED per differenziarsi, ma l’arrivo di soluzioni come il mini LED RGB potrebbe rapidamente ridurre il vantaggio competitivo. Altri potrebbero tentare di legarsi a catene distributive alternative o rafforzare le proprie piattaforme smart per fidelizzare l’utente.

Conclusioni: una mossa che ridisegna il retail e l’elettronica in Europa

L’acquisizione di una quota rilevante di Ceconomy da parte di JD.com non è solo un’operazione finanziaria. È il tentativo di costruire una piattaforma europea integrata, capace di unire retail fisico e digitale, logistica avanzata, sviluppo di prodotti proprietari e un ecosistema pubblicitario controllato. Per JD.com, significa accelerare l’espansione internazionale senza dover partire da zero; per Ceconomy, rappresenta un’occasione per superare i limiti della propria trasformazione digitale e rafforzare la propria posizione competitiva.

Se il piano dovesse essere eseguito con successo, il mercato europeo potrebbe trovarsi di fronte a un nuovo gigante ibrido, capace di competere non solo con i retailer tradizionali ma anche con piattaforme globali come Amazon. La sfida per i competitor sarà trovare nicchie di specializzazione, innovare rapidamente e sfruttare la propria conoscenza del consumatore locale per resistere all’avanzata di un player che si presenta con risorse illimitate, tecnologia avanzata e una visione molto chiara del futuro del retail.

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