In pochi mesi, da giugno a metà novembre, la capitalizzazione di borsa di Xiaomi è aumentata di 20 miliardi di dollari. Merito della serie 14 che ha ricevuto un milione di ordini dal suo lancio alla fine di ottobre, ai quali si aggiungono le straordinarie vendite dell’ 11/11. Nel ‘single day’ divenuto ormai una tradizione nell’e-commerce cinese lo smartphone di Xiaomi è risultato il prodotto più venduto.
I produttori cinesi di Android, informa la Reuters, stanno crescendo mentre Apple registra entrate in calo in un mercato che forse ha toccato e sta per superare il suo punto più basso.
Grande interesse anche per Huawei Technologies Co che guadagna quote di mercato con il Mate 60 Pro. Huawei non è quotata in borsa, ma gli investitori stanno accaparrandosi le azioni dei suoi fornitori, informa la Reuters. I veicoli elettrici e la cosiddetta “intelligenza artificiale delle cose”, settori in cui Xiaomi è entrata con forza sono visti come potenziali catalizzatori aggiuntivi.
“Xiaomi è l’unico dei primi cinque marchi di smartphone a vedere aumenti delle spedizioni sia trimestre su trimestre che anno su anno nel terzo trimestre del 2023 poiché ha rafforzato le sue posizioni in mercati chiave come Cina e India“, ha scritto Counterpoint Research in una nota.
Morgan Stanley e Citigroup Inc., hanno intravisto segnali di fine della crisi degli smartphone in Cina e di una probabile ripresa nel prossimo anno. Il ritorno sorprendentemente forte di Huawei ha contribuito a stimolare l’appetito dei consumatori cinesi per i prodotti locali innovativi.
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