Vendita e delisting: addio a Toshiba

Approvata la cessione per 19 miliardi di dollari a Japan Industrial Partners un fondo di private equity giapponese
Il quartier generale di Toshiba a Tokio in Kawasaki Plaza Square

Il cda di Toshiba ha raccomandato agli azionisti di accettare l’offerta di acquisto da parte di
Japan Industrial Partners un fondo di private equity giapponese che ha offerto l’equivalente di 19 miliardi di dollari per acquisire tutte le azioni del gruppo.

Toshiba che era presente in tutti i settori della consumer electronics: dai chip ai condizionatori è uscita storicamente perdente dal confronto con i colossi cinesi quali Midea o Haier e con la sudcoreana Samsung. A questo si sono aggiunti bilanci non chiari e contestati e problemi nel top management.

Japan Industrial Partners, un consorzio formato da 20 società, tra cui il gruppo di servizi finanziari Orix, Chubu Electric Power e il produttore di chip Rohm aveva già acquistato le attività di Olympus Corp. (macchine fotografiche) e nel 2014 l’area computer portatili di Sony.

L’operazione, il più importante buy out nella storia giapponese, è in buona parte finanziata con prestiti bancari. Per rientrare è possibile che la nuova proprietà metta sul mercato il 40% della holding dei microchip Kioxia della quale Toshiba aveva già ceduto il 60% a Bain capital.

Se l’offerta sarà accettata i nuovo proprietari hanno già annunciato il delisting del titolo dalla borsa di Tokyo. I brand invece dovrebbero sopravvivere così come buona parte delle attività industriali sottostanti.

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