All’annuncio della scorsa settimana (di volere tagliare le stime dei ricavi dei principali prodotti della compagnia a livello globale), si aggiunge la notizia divulgata dal quotidiano giapponese Nikkei Asian Review che cita fonti vicine al Gruppo: “Apple avrebbe chiesto ai fornitori, stanziati principalmente a Taiwan, di ridurre del 10% la produzione degli iPhone rispetto alle previsioni concordate per il primo trimestre 2019”. Non ufficialmente confermata, ma ripresa da più parti, la notizia sarebbe un ulteriore colpo alle mire di crescita di una multinazionale che già a dicembre 2018 aveva dovuto rivedere le richieste di fornitura pianificata per vecchi e nuovi modelli, tra cui gli iPhone XS, XS Max e XR. A seguito di ciò, il volume di produzione complessivo sarà ridotto a circa 40 milioni di unità, dalle 43 milioni previste entro marzo. A dicembre, la rivisitazione delle cifre era scesa da 48 a 47 milioni.
Tornando per un attimo alla scorsa settimana, Apple aveva fatto sapere (tramite un comunicato dell’amministratore delegato Tim Cook in una lettera agli azionisti inviata quando i mercati americani erano già chiusi) di voler tagliare le stime sulle entrate, in parte incolpando il calo dell’economia in Cina. La mossa ha agitato i mercati, con gli investitori preoccupati sia per il futuro di quella che dal 2013 era la società più capitalizzata al mondo, sia per il rallentamento della seconda più grande economia mondiale, nel mezzo della lotta commerciale tra Pechino e Washington.
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