Retailer contro Bruxelles: no al Regolamento ’30 giorni’

Presa di posizione di Aires e di EuCer contro la proposta di Regolamento europeo che impone di regolare le fatture entro 30 giorni dalla loro emissione. "Inapplicabile e controproducente nel caso del retail Eldom"
La facciata della sede di Bruxelles del Parlamento Europeo Shutterstock

La proposta di Regolamento europeo che obbligherebbe le imprese della UE a pagare le fatture ricevute entro 30 giorni dalla emissione sta sollevando una levata di scudi da parte delle Associazioni di categoria del retail come EuCer e del commercio al dettaglio in generale come Eurocommerce (che associa Confcommercio e le equivalenti associazioni nazionali dei Paesi membri).

Secondo Aires la normativa, che in quanto Regolamento Europeo, una volta approvata dal Parlamento di Strasburgo diverrebbe automaticamente legge dello Stato in tutti i Paesi UE, nel settore Eldom sarebbe ancora più dannosa che in altri  e avrebbe delle paradossali conseguenze finendo per avvantaggiare soggetti esterni alla UE e svantaggiare le aziende europee.

“Nel Consumer Electronics Retail” scrive EuCer, l’associazione di categoria europea dei retailer Eldom, “la rotazione dei prodotti è molto meno veloce rispetto ad altri settori. Il retailer meglio gestito ruota il magazzino sei volte inun anno, il che significa 60 giorni” dall’arrivo della merce alla vendita.

“Introdurre un limite massimo di 30 giorni ai pagamenti obbligherebbe i retailer a pagare i prodotti mediamente prima di averli venduti” i retailer dovrebbero accedere maggiormente al credito distogliendolo dagli loro investimenti necessari per la loro crescita.

Inoltre, fa notare l’Associazione Europea, questa misura che la Commissione ritiene possa aiutare le piccole e medie imprese europee nel settore dell’elettronica di consumo avvantaggerebbe le grandi e grandissime imprese in maggioranza asiatiche, che forniscono il 90% dei prodotti in vendita in Europa.

La proposta della Commissione Europee finirebbe quindi per avvantaggiare multinazionali extraeuropee mettendo in difficoltà le PMI europee che operano nel retail, proprio quelal caegoria che la misura voleva aiutare!

Le difficoltà del retail, sottolinea il comunicato di EuCer, rappresenterebbero a loro volta una opportunità per le multinazionali dell’elettronica di consumo che potrebbero ancora meglio fare concorrenza ai retailer con le loro attività di vendita Direct to consumer. EuCer chiede quindi alla Commissione una valutazione ragionevole dell’impatto che la proposta avrebbe lungo tutta la catena.

Andrea Scozzoli, Presidente della Aires, rivolge un appello al governo: “Mi rivolgo al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e al Ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, ponendo alla loro attenzione la particolare e complessa situazione del nostro comparto.

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