Di seguito un estratto dell’articolo apparso sul numero di marzo di Uptrade La versione digitale è disponibile gratuitamente su Apple Store, o Google Play. Altrimenti scaricala da qui.
E’boom per le pompe di calore, considerate oggi la forma più ecologica e in prospettiva più economica per riscaldare gli ambienti e l’acqua. Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) le pompe di calore elettriche ad alta efficienza sono l’arma più efficace per ridurre le emissioni da riscaldamento nel settore degli edifici.
Secondo l’IEA, le pompe di calore installate nel mondo passeranno da 180 milioni nel 2020 a circa 600 milioni nel 2030. In pratica se oggi si vendono 1,5 milioni di pompe di calore al mese, a fine decennio se ne venderanno 5 milioni. Negli ultimi dieci anni, il mercato europeo del riscaldamento con pompa di calore è cresciuto a un tasso medio annuo del 10%, per raggiungere un milione di unità vendute nel 2021.
Daikin prevede che nel 2025 si venderanno 3 milioni di pompe di calore all’anno in Europa, dove il parco di sistemi di riscaldamento domestico è particolarmente vecchio e inquinante La politica del Green Deal europeo, che mira a eliminare le emissioni di gas serra nella regione dell’UE entro il 2050, ha ulteriormente accelerato la diffusione delle pompe di calore, così come il piano RepowerEU.
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Nicolandrea Calabrese (Foto di Gianfranco Bertolini)
In Turchia, Serbia e in Italia i big del bianco e alcuni gruppi specializzati nei condizionatori stanno investendo nella costruzione di stabilimenti. “Il principio che regola le pompe di calore è noto da tempo. Invece di creare calore per così dire ‘da zero’, prescindendo dall’ambiente esterno come fa una stufetta elettrica o una caldaia a gas, la pompa di calore assorbe il calore presente nell’ambiente esterno. E ‘calore’ in senso fisico c’è n’è sempre, anche a quando la temperatura esterna è di – 15 gradi”, spiega Nicolandrea Calabrese, Responsabile del Laboratorio efficienza energetica negli Edifici e Sviluppo Urbano dell’Enea, l’ente di ricerca pubblico che sovrintende agli sforzi del Paese per ridurre i consumi di energia e la carbon footprint. Il cuore della pompa di calore è un refrigerante che evapora (producendo calore) non quando raggiunge i 100 gradi come l’acqua ma a -10 o -15°. “Tanto maggiore è la temperatura esterna tanto più il refrigerante produce calore ‘gratuitamente’ senza bisogno di energia”, continua Calabrese.
In questo modo a una pompa di calore bastano di 2,18 kWh di energia ‘primaria’ (quale che sia la sua fonte) per produrre 4 kWh termici, mentre una caldaia a gas ne consuma 4,5 e una stufetta elettrica oltre 8 kWh: quasi quattro volte di più. Inoltre, mentre una caldaia a gas non può che consumare… gas e quindi idrocarburi, l’energia elettrica necessaria a una pompa di calore in Italia proviene almeno al 50% da fonti rinnovabili e in teoria potrebbe inoltre provenire totalmente da impianti solari ad esempio collegati a una abitazione. “Già oggi e da tempo le pompe di calore rappresentano il modo largamente più ecologico per riscaldare un ambiente e perfino l’acqua”, ribadisce Calabrese, “è anche il modo più economico? Dipende ai prezzi attuali dell›energia elettrica no, ma la situazione varia molto velocemente e la tendenza è quella di un sempre maggor ricorso a fonti rinnovabili che oltre a essere più ecologiche hanno costi in continua discesa”.
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Fonte: European Heat Pump Association.
Mi fa caldo e freddo
Le pompe di calore più vendute fanno parte di sistemi di trattamento del clima che permettono sia di raffrescare sia di riscaldare l’ambiente. “La tecnologia ha fatto passi importanti con l’adozione dell’inverter che permette di regolare la velocità di rotazione del compressore sulla base della temperatura esterna e questo permette di avere prestazioni ottimali in qualsiasi condizioni di impiego, adeguando la potenza frigorifera e termica erogata all’effettiva necessità. per non parlare dei sistemi di sbrinamento… il risultato è un rendimento reale calcolato su una intera stagione è di almeno un terzo migliore rispetto a 10 anni fa”, continua l’esperto di Enea.
L’etichetta energetica dei sistemi che raffrescano e riscaldano gli ambienti interni aiuta addetti e consumatori nella valutazione dei sistemi in commercio. “In linea generale il ‘salto’ da un modello di bassa categoria a uno di classe energetica A+++ comporta un risparmio di 180 euro all’anno ai prezzi attuali”, illustra Calabrese. Fra i suoi compiti Enea verifica i rendimenti delle pompe immesse sul mercato.
Scoprire l’acqua calda
Grande innovazione anche nel riscaldamento dell’acqua attraverso pompe di calore. Assomigliano più ai vecchi boiler che alle caldaie, in quanto non sono in grado di produrre immediatamente acqua molto calda ma devono accumularla nel tempo in un serbatoio. Lo stesso sistema può produrre indifferentemente acqua e aria calda. Non tutti sanno che, fino al 2024, il consumatore che sostituisce un tradizionale boiler o caldaia con uno scalda-acqua a pompa di calore ha diritto a una detrazione del 65% scaglionata in 10 anni. In alternativa può accedere al Contoenergia e ottenere entro due mesi un rimborso cash dal Governo pari al 40-45% della spesa, a seconda della soluzione acquistata. Queste agevolazioni non sono state toccate dal decreto del Governo che pone fine solo alle cessioni del credito fiscale.
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