Di seguito un estratto dell’intervista apparsa sul numero di settembre di Uptrade
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Con 300 milioni di unità attive nel mondo, lo smart speaker di Amazon punta a diventare la porta d’ingresso per contenuti e servizi sempre più a valore aggiunto nonché a divenire l’abilitatore della smart home “Ormai possiamo considerare Alexa un po’ come un membro di famiglia”, dice Dave Limp, Senior Vice President di Amazon Devices & Services.
UpTrade ha incontrato il manager responsabile dello sviluppo di questo servizio nella sede centrale di Amazon a Seattle, proprio per scoprire come si evolverà la piattaforma dell’azienda americana. La parola ‘piattaforma’ è probabilmente la più adatta per comprendere cosa c’è davvero dietro ad Alexa. L’assistente digitale di Amazon è infatti presente in 75 Paesi e territori, parla 9 lingue (italiano compreso) e il servizio è già stato localizzato in 17 Paesi. Ma a testimoniare la massiccia presenza di Alexa è il numero totale di dispositivi installati: oltre 300 milioni di unità. Da una parte ci sono infatti i prodotti, gli smart speaker che conosciamo come l’Echo Show 15, dall’altra i servizi, quelli specifici offerti dall’assistente digitale e quelli proposti attraverso le skills. Ma c’è molto di più. Alexa punta diventare una presenza pervasiva della nostra vita digitale, una porta d’ingresso per contenuti, servizi sempre più a valore aggiunto e abilitatore della smart home attraverso il paradigma tecnologico chiamato ambient intelligence.
“Vogliamo rendere possibile un’interazione tra Alexa e gli utenti che possa essere la più utile e pro-attiva possibile, consentendo di controllare sempre più dispositivi con la voce – ormai sono migliaia – ma soprattutto facendo in modo che alcune nostre intenzioni o necessità possano essere anticipate sulla base delle nostre abitudini”, afferma Limp. Un passaggio importante, quasi epocale. Nel prossimo futuro non dovremmo più istruire Alexa impostando manualmente delle routine ma queste verranno realizzate in modo automatico dopo che l’assistente avrà capito cosa facciamo abitualmente in determinate situazioni.
Per esempio, se torniamo tutte le sere alle 19, ascoltiamo della musica per rilassarci e abbassiamo le luci per avere un po’ di atmosfera, questa situazione verrà gestita senza dare alcun comando ad Alexa. Ovviamente, in qualsiasi momento, sarà possibile modificare queste impostazioni o rimuoverle del tutto. Questa funzionalità chiamata hunches è al momento disponibile solo negli Stati Uniti ma rappresenta chiaramente un punto di svolta per l’assistente di Amazon. Se prima Alexa era un’ottima ed efficace segretaria, che faceva puntualmente quello che gli veniva chiesto, ora si trasforma in una evoluta governante, di quelle cui non devi chiedere nulla perché già sa cosa vuoi o di cosa hai bisogno. La grande accelerazione è stata data chiaramente dall’arrivo di ChatGpt. Non a caso Limp definisce questo particolare momento storico come “l’epoca d’oro dell’AI” ma Amazon ha deciso di utilizzare un modello diverso sviluppato internamente chiamato Alexa Teacher Model, un complesso algoritmo di machine learning (Large Language Model) basato su ben 20 miliardi di parametri. Questo modello è già capace non solo di semplificare di molto la vita degli sviluppatori ma anche di accorciare i tempi per la localizzazione delle funzionalità nelle diverse lingue.
Con Alexa Teacher Model basta un attimo per rendere disponibile una funzione in giapponese, italiano o qualsiasi altra lingua. Apparentemente una rivoluzione ma i tempi per una reale applicabilità di questo potenziale non saranno immediati, almeno per Amazon.
Il colosso di Seattle non è interessato a una corsa a chi arriva primo, piuttosto a chi userà meglio questo potenziale. La qualità del servizio e l’attenzione al cliente sono i mantra primari per Amazon quindi tutta l’innovazione arriverà su Alexa quando sarà affidabile e sicura al 100%. Se oggi infatti possiamo limitarci a impartire comandi, nel giro di un anno o poco più potremmo conversare in modo più o meno naturale. Alexa diventerà una vera e propria “presenza” attiva, questo significa che non solo parleremo con lei ma probabilmente ci rivolgerà direttamente la parola.
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