“La formazione? È 2.0”

Su UpTrade di giugno-luglio, si è indagato su come le aziende abbiano dovuto ‘adeguare’ l’attività di formazione al periodo contingente di emergenza Covid-19. Una scelta che, inevitabilmente, andrà a condizione il futuro di questa attività. Ecco il caso Beko Italia, raccontato da Michela Lucchesini, direttrice marketing e comunicazione: “La sfida che Pedone ha raccolto direttamente dal CEO, Francesco Misurelli, è stata quella di “dar vita” ad un progetto Training 2.0 che prevedesse ovviamente uno sviluppo anche digitale per poter incrementare significativamente le sessioni formative, ingaggiare numeriche più elevate, soddisfare tutte le richieste dei clienti e cogliere tutte le opportunità future. Il valore aggiunto del digitale è legato anche alle possibilità di fruizione dei contenuti on demand (video, presentazioni, tutorial) e di partecipazione alle sessioni formative in remoto (live o registrate). L’emergenza covid-19 e il successivo lockdown che ci ha costretti al distanziamento sociale hanno semplicemente accelerato i tempi di sviluppo e kick-off di questo progetto che avevamo già in pipeline 2020. Ci stiamo muovendo su scala ampia, pensando alle esigenze di tutti i target di riferimento: in primis clienti e addetti alle vendite, ma anche forza vendita. La nostra idea, o meglio speranza, è quella che in futuro si possa trovare un giusto equilibro tra sessioni di formazione fisiche e training a distanza e on demand. Essere in presenza nel nostro settore, al di là dell’aspetto sociale e relazionale, offre un vantaggio impareggiabile: avere i prodotti in mostra. Questo da un grande aiuto al trainer che ha un riferimento pratico e immediato di quello che spiega, e soprattutto offre la “prova concreta” alla platea che cerca una corrispondenza delle parole nei fatti. Insomma, è più facile credere alla qualità e alla tecnologia quando si tocca con mano. Nel periodo che ci porterà al lancio della piattaforma digitale previsto per settembre, abbiamo già fatto diverse sessioni formative a distanza utilizzando sistemi e tool commerciali oppure proprietari dei clienti, che spesso preferiscono utilizzare i loro asset ai quali sono abituati. Stiamo imparando molto dai test di questi mesi, tuttavia il progetto è particolarmente sfidante e richiede focus e collaborazione di diversi reparti per la parte dinamica ovvero la creazione dei contenuti adatti ai diversi target”.

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