IFA 2023: braccio di ferro fra gli organizzatori

C'è maretta fra gli organizzatori di IFA e Messe Berlin, proprietaria degli spazi fieristici. Se il contratto non sarà rinnovato la prossima edizione della fiera potrebbe tenersi addirittura in una diversa città.
Il team Ifa

C’era molta preoccupazione dietro i sorrisi e le dichiarazioni ottimistiche dei dirigenti della Gfu la società che gestisce IFA. Gfu appartiene a una dozzina di grandi produttori tedeschi di elettronica e elettrodomestici ed è da tempo impegnata in una difficile trattativa con Messe Berlin, proprietaria del quartiere fieristico e con Clarion, un gruppo inglese specializzato nella organizzazione di grandi eventi che organizzerà le prossime IFA in joint venture con Gfu.

Con l’edizione 2022 è infatti scaduto il contratto che legava Gfu e Messe Berlin. Gfu ha già deciso che le prossime edizioni saranno organizzate da una joint venture fra Gfu (49%) e Clarion (51%) una società anglosassone specializzata nella organizzazione di eventi fieristici mentre Messe Berlin si limiterà ad affittare gli spazi.
 
Il quotidiano berlinese Tagespiele parla di un clima di scarsissima fiducia fra i partner e di un contratto estremamente dettagliato (la sua redazione era iniziata nel novembre 2021 e non terminerà prima di ottobre) e difficile da finalizzare che riguarda le prossime 10 edizioni. Esiste perfino la possibilità, paventata dal presidente del consiglio di sorveglianza di Gfu Volker Klodwig di spostare la fiera, magari già dalla prossima edizione, fuori Berlino, per esempio a Francoforte o Colonia che dispongono di ampi quartieri fieristici. Una minaccia seria perché così Berlino perderebbe una delle poche manifestazioni davvero mondiali. 
A questo si aggiunge la complicazione che, avendo abbandonato la direzione di BSH Hausgeräte, Volker Klodwig dovrà lasciare a dicembre il ruolo di presidente del consiglio di sorveglianza di Gfu.
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