La fonte è il Wall Street Journal: Amazon sarebbe in procinto di aprire una catena di punti vendita in diverse città americane. La pima a essere coinvolta all’inizio del prossimo anno dovrebbe essere Los Angeles, poi San Francisco, Seattle, Chicago, Washington e Philadelphia. La rete affiancherebbe i market di Whole Foods, acquisiti per 13, 7 miliardi di dollari nel 2017. Stando a quanto scrive il quotidiano americano, il pure player starebbe ancora valutando se utilizzare l’insegna Amazon ovunque, oppure lasciare i marchi storici (per esempio quelli delle piccole filiere regionali).
La mossa di Jeff Bezos racconta l’evoluzione profonda di un business fondato sull’online. È il ritorno dell’economia liquida, virtuale a una dimensione fisica, materiale. L’azienda che fondò nel 1994, lavorando nel garage di casa, fattura circa 180 miliardi di dollari e ne capitalizza 821 miliardi a Wall Street. Bezos, però, vuole crescere ancora. Come? Dove? Servizi finanziari, apparecchi elettronici, mobili e design. Ma la vera prateria è la grande distribuzione, specie quella alimentare che vale ricavi per 800 miliardi di dollari. Negli ultimi anni il vertice di Amazon ha provato a portare più clienti sull’online. In teoria i margini ci sarebbero: solo il 2% degli americani compra cibo online. Si può metterla anche in un altro modo: il 15% della merce viene venduta su Internet e l’85% nei supermercati reali.
Nel 2012 Bezos ha lanciato il servizio ‘AmazonFresh’, sperimentato a Seattle, in California e in altri 20 Stati. L’idea era cambiare le abitudini delle famiglie americane: un clic dalla poltrona o dal computer dell’ufficio ed ecco la spesa consegnata alla porta di casa. I risultati, però, sono largamente sotto le attese. Primo: il servizio a domicilio è troppo caro. Secondo: le persone vogliono vedere che faccia abbia la verdura o la frutta prima di metterla in un carrello. L’acquisizione di ‘Whole Foods’ ha segnato il cambio di strategia. L’idea è innanzitutto conquistare i clienti sul campo, facendogli vedere, toccare, letteralmente, la merce. A quel punto una parte dei consumatori potrà anche decidere di andare a memoria e acquistare le stesse cose che ha visto e toccato online. Altrimenti restano comunque gli incassi dei supermercati. Adesso Amazon sembra pronta a sviluppare questa formula rivolgendosi a una fascia meno abbiente della popolazione, allargando la gamma con nuove insegne e strutture tradizionali.
(Fonte: corriere.it/economia)
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