Colpita severamente nel suo business B2C a causa del ban americano, Huawei cerca di riprendere quota sfruttando il suo enorme patrimonio di brevetti. Il colosso cinese infatti è l’azienda che ha ottenuto più brevetti sia in Cina sia presso lo European Patent Office ed è la quinta presso l’Ufficio brevetti federale statunitense.
Nel 2021 Huawei ha ottenuto 6952 brevetti internazionali PCT il 27% in più rispetto al 2019 e da 5 anni è il maggior utilizzatore mondiale di questa formula che consente di ottenere la protezione contemporanea in più mercati. Il terzo è Oppo.
Ed ‘ appunto con Oppo che Huawei ha firmato un accordo per il reciproco accesso ai brevetti. Il comunicato, rigorosamente lo stesso sui siti di Huawei e di Oppo non dice molto. Qualcosa di più è stato detto a Nikkei Asia secondo la quale Huawei ha condiviso i suoi brevetti sul 5G. La tecnologia è infatti praticamente nata in casa Huawei: si stima che 350 milioni di smartphone ‘5G ready’ nel mondi utilizzino i brevetti Huawei anche se non necessariamente ‘targat’ Huawei.
Venerdì 9 Huawei aveva comunicato un simile accordo per lo scambio di licenze con Samsung. Si tratta del più importante accordo di questo tipo fra una azienda cinese e una estera.
Huawei sta seguendo l’indicazione del suo fondatore, scrive il South China Morning post In aprile Ren Zhengfei aveva già invitato la R&D del gruppo a far fruttare il portafoglio di brevetti per riportare in nero i conti del gruppo, che ha visto nel 2022 un miglioramento grazie al B2B e alle tecnologie di trasmissione mentre continua a far fatica nel business degli smartphone. Tra il 2019 e il 2021 Huawei aveva incassato 1,3 miliardi di dollari solo grazie al licensing di brevetti, nei settori 5G, Wi-Fi e Codec.
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