Secondo l’Ansa, Giuseppe De Longhi, patron dell’azienda omonima, e la sua segretaria personale sono indagati per insider trading nella cessione del 74,97% di DeLclima, società dello stesso Gruppo, a Mitsubishi Electric Corporation, avvenuta nell’agosto del 2015, quando la De’Longhi DeLclima era quotata alla Borsa di Milano. Da quando si legge sul quotidiano online, a Giuseppe De Longhi, in qualità di presidente del Cda della quotata italiana e di socio di controllo del Gruppo, è contestato di aver dato informazioni riservate e non note al mercato alla sorella Alberta. La quale avrebbe quindi acquistato a più riprese, dal 10 al 12 agosto 2015, per sé e per i figli, azioni di DeLclima per un controvalore di 430 mila euro, per poi rivenderle nell’ambito della stessa Opa totalitaria lanciata dai giapponesi il 25 agosto 2015, realizzando così un profitto di più di 360 mila euro. Anche la segretaria di De Longhi è accusata di insider trading: in base alla ricostruzione, sarebbe stata in possesso delle stesse informazioni riservata per via del ruolo ricoperto. Informazioni grazie alle quali avrebbe acquistato azioni per circa 15 mila euro con un guadagno di oltre 13 mila euro. Le indagini sono nate dalla valorizzazione di una serie di evidenze informative a disposizione del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria che ha condotto una mirata analisi aggregata di molteplici segnalazioni di operazioni sospette relative all’anomala attività di negoziazione in titoli o derivati finanziari. Del caso di è occupata anche Consob che di recente ha adottato provvedimenti sanzionatori nei confronti di Alberta Del Longhi.
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