“Finalmente possiamo dire cosa è successo in casa Huawei dopo il ban imposto dagli Stati Uniti lo scorso 17 maggio”. Così ha esordito Pier Giorgio Furcas, deputy general manager di Huawei Consumer Business Group a margine della conferenza di presentazione del Mate 20X 5G che inizialmente ha voluto anche ringraziare la maggior parte della stampa italiana per l’obiettività avuta nel trattare l’argomento. Il manager racconta di quel 20 maggio (il lunedì dopo la decisione statunitense) come di un “fulmine a ciel sereno” e di come la filiale italiana si sia mossa subito per capire qual sarebbe stato l’effetto sui dati di sell out. “Attraverso una ricerca di mercato commissionata a Nielsen abbiamo analizzato la propensione all’acquisto dei nostri prodotti e il campione ci ha detto che il 36% dei consumatori aveva semplicemente posticipato l’acquisto per capire meglio le conseguenze delle decisioni USA sulla affidabilità dei nostri device, ma allo stesso tempo i tre quarti degli intervistati ha espresso la certezza che dietro la decisione di Trump ci fosse un pretesto geopolitico. In tutto questo la percezione del brand Huawei come leader di mercato è cresciuta del 14% raggiungendo il 75% a giugno 2019”. Anche la campagna social che abbiamo lanciato in quei giorni ci ha confermato la preferenza del consumatore finale. Il manager ha sottolineato che nulla è cambiato da prima dell’imposizione del bando americano. Tutta la line-up Huawei sarà tranquillamente aggiornata così come tutte le app del Google Play potranno essere scaricate, utilizzate senza timore che non vengano aggiornate. Sia che si tratti di smartphone già venduti, sia che si tratti dei prodotti in store. Nulla cambia. “Il nostro sistema operativo, che ha fatto tanto clamore, abbiamo iniziato a svilupparlo nel 2009 e non ieri. Con Google la collaborazione continua e continueremo a collaborare anche in futuro”. Furcas ha anche annunciato che il foldable di Huawei, il Mate X, arriverà sul mercato a settembre.
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