Le vendite sono scese di poco (in valore) solo il 2% a 3,15 miliardi di euro. Il problema di De’Longhi è stato arrivare alla fase di crollo della domanda con i magazzini strapieni. L’eccesso di scorte ha pesato sulla redditività per tutti i primi 9 mesi anche perché perfino i distributori hanno scoperto di aver acquistato troppo rispetto alla reale domanda d hanno quindi fermato gli acquisti. Tutto questo ha pesato in modo sproporzionato sulla redditività del gruppo (Ebitda -16%, utile netto -43%).
Tuttavia De’Longhi rimane in ottima posizione ha quasi 300 milioni in cassa, guadagna 5 euro ogni 100 di fatturato è leader nella categoria che offre maggiori soddisfazioni, quella delle macchine per caffè, e ha fatto un IV trimestre che ha riportato l’ottimismo a Treviso.
‘In generale, sono molto soddisfatto di come il Gruppo ha saputo reagire di fronte allo scenario straordinariamente sfidante e complesso che si e’ venuto a creare nel 2022, considerando come tale scenario abbia portato ad un deterioramento della fiducia e potere d’acquisto dei consumatori e con quale intensita’ abbia messo a dura prova la gestione dei costi di produzione di tutto il nostro settore industriale – spiega l’AD Fabio de Longhi, “L’eccesso di scorte nei primi 9 mesi ha richiesto l’implementazione di misure straordinarie atte a riportare il magazzino sotto controllo e a ridurre di conseguenza i costi straordinari generati dalle inefficienze produttive e dalla gestione dello stock. Il successo di queste azioni e’ testimoniato dalla performance reddituale e del cash-flow del quarto trimestre, positivo per 270 milioni, reso possibile soprattutto dalla discesa del magazzino dal picco di fine giugno ai circa 550 milioni di fine anno. Il 2023 inizia in un contesto non molto dissimile dalla seconda parte del 2022 che ci lascia prevedere un progressivo miglioramento del clima economico e dei consumi nella seconda meta’ dell’anno dopo una partenza difficile, segnata da un ulteriore de-stocking da parte della distribuzione a cui si sommeranno gli effetti della nostra scelta strategica di uscire dal mercato del condizionamento mobile negli Stati Uniti e dello sfidante raffronto con la straordinaria crescita dei primi mesi dei precedenti due anni. In questo contesto, stimiamo perciò di poter chiudere l’anno con ricavi in leggera flessione ed un Ebitda adjusted nell’intervallo di 370-390 milioni di euro”.
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