Nel I trimestre 2023 il fatturato del gruppo De’Longhi è sceso del 18% a 602 milioni. L’utile netto è sceso in modo più o meno proporzionale a 39 milioni (6,4% sul fatturato). La posizione finanziaria netta è invece positiva per 317,2 milioni, in miglioramento di 18,5 milioni rispetto a fine 2022 e di 42,6 milioni al dato di fine primo trimestre 2022, riferisce Teleborsa riportando un comunicato dell’azienda.
Fabio De’ Longhi, amministratore delegato si è dichiarato “soddisfatto (…), il nostro Gruppo può contare su ricavi e margini che restano largamente oltre i livelli pre-pandemici, grazie alla crescita organica, agli investimenti e alle acquisizioni finalizzate in questi anni: i ricavi del trimestre sono oggi del 60% sopra quelli del 2019 (erano di 376 milioni) e l’Ebitda adjusted è raddoppiato rispetto ai 37 milioni di euro del 2019“.
Per i prossimi trimestri l’AD ha implicitamente ammesso che non si attenderà una svolta. La lunga notte dei PED, dopo le punte di vendita legate al lockdown, non terminerà presto. In compenso i confronti anno su anno segneranno riduzioni meno marcate. De’Longhi conferma “la guidance per l’anno che prevede ricavi in leggera flessione rispetto al 2022 ed un Ebitda adjusted nell’intervallo di 370-390 milioni di euro“.
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