Cosa accade nel settore se si chiude la rotta di Suez?

Intervistate da Reuters, Electrolux, Ikea, Mediamarkt e Whirlpool sono attente al rischio di impatti sulla disponibilità di componenti e prodotti ma al momento non ancora preoccupate
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Come reagiscono le aziende alla prospettiva di un blocco de facto nel Mar Rosso che potrebbe deviare gran parte dei traffici con l’Asia verso la rotta molto più lunga che circumnaviga l’Africa? Reuters ha intervistato diverse imprese scelte fra i più grandi importatori. Uptrade ha selezionato le dichiarazioni delle imprese del settore Eldom.

Electrolux ha creato una task force per identificare le consegne da effettuare con la massima priorità e quelle che invece possono sopportare dei ritardi e viaggiare su rotte alternative. Al momento constata un effetto limitato sulle consegne.

Ikea ha ammesso che la situazione nel Canale di Suez potrebbe portare a ritardi e causare riduzioni nella disponibilità di alcuni prodotti. “Stiamo valutando altre opzioni a livellod i fornitori per assicurare al disponibilità dei prodotti” ha dichiarato il colosso svedese.

MediamarktSaturn ha detto, il 21 dicembre, di non attendersi problemi per gli ultimi giorni della stagione natalizia, “Se il problema persistesse più a lungo, non possiamo escludere il rischio di isolati effetti sulal disponibilità a medio termine di alcuni prodotti”.

Whirlpool  sta seguendo da vicino i problemi sorti nel Mar Rosso per ridurre i rischi man mano che si profilano ma al momento non rileva impatti nel suo business.

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