Consumer technology: -0,4% da gennaio ad agosto

Uno studio di GfK analizza la situazione e propone soluzioni a retailer e produttori: cercare le nicchie e i mercati che ancora crescono e diversificare la supply chain.
La copertina dello studio di GfK

Da gennaio ad agosto le vendite di consumer technology  (10,4 miliardi di euro) si sono leggermente contratte (-0,4%) rispetto allo stesso periodo del 2021.  Lo riferisce GfK nel report State of Consumer Technology & Durables. Dapprima le continue interruzioni della supply chain con l’aumento dei costi e a la disponibilità limitata dei prodotti. Più recentemente le sfide sono arrivate dal fronte della domanda. 

Cosa devono fare le aziende? Secondo GfK , tagliare gli investimenti potrebbe non essere la soluzione migliore. L’analisi delle crisi passate dimostra infatti come le aziende che continuano a innovare abbiano maggiori probabilità di mantenere la propria quota di mercato e riprendersi più velocemente rispetto alle aziende che tagliano gli investimenti.

Oltre a migliorare le strategie di approvvigionamento retailer e produttori potrebbero cercare le nicchie  che offrono possibilità di crescita all’interno del mercato. A livello italiano, ad esempio, le vendite di termostati intelligenti per il risparmio energetico sono aumentate del +22% da gennaio a luglio 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019 e gli elettrodomestici delle etichette energetiche più convenienti stanno seguendo lo stesso trend.

I produttori potrebbero aumentare la loro presenza in quei Paesi in via di sviluppo che stanno subendo di meno gli effetti crisi e hanno ancora tassi di penetrazione della Tecnologia di consumo molto bassi. 

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