L’UE sta lavorando per rendere unico lo standard per la ricarica dei dispositivi elettronici di piccole dimensioni. Il formato che sarà approvato è il cavo USB-C. La Commissione dell’UE ha verificato che l’innumerevole varietà tipi di caricabatteria sul mercato, per i diversi dispositivi portatili, crea disagi ai consumatori e produce tonnellate di rifiuti elettronici superflui. Per la ragione di raggiungere gli obiettivi ambientali e ridurre i costi, l’UE vuole introdurre un caricabatteria universale. Il primo passo importante in questa direzione è stato raggiunto a inizio maggio quando, il Parlamento europeo ha appoggiato la proposta della Commissione sull’introduzione di un formato standard per i caricabatterie. Le nuove regole sono infatti state studiate per ridurre la quantità di rifiuti elettronici e di plastiche generati dalle cittadine e dai cittadini europei, pari a circa 12,3 milioni di tonnellate a partire dal 2016.
“Con la diffusione di sempre nuovi dispositivi elettronici, vengono venduti sempre più caricabatterie che non sono intercambiabili o non sono necessari – ha dichiarato il commissario per il Mercato interno Thierry Breton. – Con questa proposta vogliamo porre fine a questo inutile spreco.”
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Il commissario europeo per il Mercato Interno Thierry Breton spiega la proposta di direttiva della Commissione
Il contesto
Secondo uno studio della Commisione europea, l’84% è la percentuale di consumatori che hanno riscontrato problemi legati ai caricabatteria dei telefoni negli ultimi due anni.
Cosa chiedono gli europarlamentari? Al primo punto di “includere più dispositivi”: telefoni cellulari, tablet, fotocamere digitali, cuffie, auricolari, console portatili per videogiochi e altoparlanti portatili. Ma anche lettori e-book, laptop a bassa potenza, tastiere, mouse e giocattoli elettronici.
La normativa
Il provvedimento prevede il cosiddetto “unbundling” (o separazione) dei dispositivi dai caricabatteria, fornendo ai consumatori la possibilità di acquistare un nuovo dispositivo con, o senza, il rispettivo caricatore. La Commissione chiede, in questo senso, che sulla confezione sia indicata la presenza o meno del caricabatterie.
Gli ulteriori obiettivi del provvedimento includono, la sorveglianza del mercato e delle nuove tecnologie. La normativa, pronta per l’approvazione legislativa, si propone l’obiettivo di garantire sempre più il consumatore contro i prodotti non conformi o che sono carenti rispetto degli obblighi informativi e si prefigge di “monitorare regolarmente le nuove tecnologie per consentire di rivedere l’applicazione della normativa alla luce delle nuove tecnologie di ricarica.”
Un po’ di storia
I tentativi per imporre un caricabatterie universale in tutto il territorio europeo risalgono al 2009. Già allora Apple, Samsung, Huawei e Nokia avevano firmato un accordo per utilizzare uno standard comune. Negli anni successivi l’industria dell’elettronica si è gradualmente standardizzata a usare prese micro usb e poi usb-c, riducendo il numero di ingressi di ricarica da più di 30 a solamente 3 (micro usb, usb-c e lightning).
Nel mirino della Commisione però ora c’è Apple, che si è schierata contro i tentativi di uniformare i caricabatterie già dall’anno scorso quando, a gennaio 2020, il Parlamento europeo ha approvato una serie di misure per incentivare questa trasformazione, visto che i dispositivi nati a Cupertino ‘dialogano’ solo gli standard Apple.
Quando entrerà in vigore la proposta della Commissione?
Prima di diventare legge, la proposta della Commissione dovrà essere approvata dal Parlamento e dal Consiglio, con un voto che verrà espresso nei prossimi mesi. Una volta adottata, i produttori avranno 2 anni di tempo per conformarsi alle nuove regole, altrimenti non potranno vendere i propri prodotti entro i confini dell’Unione.
Il tema non verrà però chiuso con questo voto. La proposta attuale regolamenterà solo la porta di ricarica collegata ai dispositivi elettronici, mentre per uniformare anche l’altra estremità del cavo la Commissione ha annunciato di voler aprire una nuova revisione della normativa verso fine anno.
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