Ariston aumenta l’utile del 69% e le vendite del 31%

Si rivela vincente la 'scommessa' dell'acquisizione di Wolf-Brink che pesa sullo stato patrimoniale (-704 milioni) ma ha generato nei primi 9 mesi del 2023 tutto l'aumento del fatturato
|Sede Ariston Group

Sono cresciute di un terzo le vendite di Ariston Group nei primi 9 mesi del 2023 (2,3 miliardi di euro) e di  oltre due terzi è aumentato l’utile  (+69% a 206 milioni) così come l’Ebitda (+60% a 308 milioni).  Merito della acquisizione della tedesca Wolf-Brink perché a perimetro invariato (cioè limitandosi alla sola Ariston) la crescita sarebbe anche se di poco negativa: -1,9%.

Scommessa vinta quindi per il gruppo di Fabriano anche se ovviamente il costo della acquisizione pesa sui bilanci con un indebitamento di 704 milioni (l’anno scorso alla stessa data il gruppo aveva cash per 60 milioni), il free cash flow è negativo solo per 31 milioni: la metà rispetto ai -62 milioni dello scorso anno 

«Sono soddisfatto della crescita di scala e di redditività, anche grazie ai risultati del nostro nuovo business Wolf-Brink. Ciò rafforza il nostro posizionamento, in un momento in cui l’evoluzione del quadro normativo determina un’alta volatilità sui mercati europei» ha commentato il presidente esecutivo Paolo Merloni.

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