Nel 2018 Amazon ha registrato 11,2 miliardi di dollari di utili, ma non ha pagato le tasse federali. Anzi, dal governo Usa è arrivato anche un credito di 129 milioni di dollari. A sostenerlo è il think tank progressista Institute on Taxation and Economic Policy, che analizza le politiche fiscali negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato da Repubblica, il report non punta il dito contro il colosso di Jeff Bezos quanto piuttosto contro il Congresso e la riforma delle tasse di Donald Trump, grazie alla quale questo paradosso è possibile. La riforma varata dal presidente americano nel 2017, infatti, non solo ha abbassato le tasse sulle aziende dal 35% al 21%, ma non ha chiuso quelle “scappatoie che consentono alla società redditizie di evitare il pagamento delle tasse federali e statali sul reddito su quasi la metà dei loro profitti”, spiega il think tank. A questo si aggiungono i crediti di imposta ricevuti da Amazon nel 2017 e nel 2018 per gli acquisti di apparecchiature e per la ricerca e lo sviluppo. Questo vuol dire che Amazon nel 2018 ha di fatto goduto di un’aliquota federale di circa il -1%, ben al di sotto dell’1,5% pagato dal 20% delle famiglie più povere americane. La società, da parte sua, ha commentato: “Amazon paga tutte le tasse richieste negli Stati Uniti e in ogni Paese in cui opera. Abbiamo investito più di 160 miliardi di dollari negli Stati Uniti dal 2011”.
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