58mila in più rispetto a marzo 2020, ma 88mila in meno rispetto a marzo 2019: sono 292mila i contratti di lavoro previsti dalle imprese per marzo 2021. Solo costruzioni e ICT sembra stiano per superare i numeri precedenti. È quanto mostra il
Maggiori opportunità di lavoro si registrano in quei comparti manifatturieri verso cui l’estero si sta rivolgendo, soprattutto da Cina, Stati Uniti e Germania: è il caso di metallurgia e prodotti in metallo (+6.800 le entrate programmate rispetto a marzo 2020), meccatronica (+4.800), moda (+3.000) e farmaceutica e biomedicale (+2.000).
Si mantiene elevata la quota di assunzioni per cui le imprese dichiarano difficoltà di reperimento (32%), in particolare nella ricerca di profili per le aree aziendali Sistemi informativi (58,7%), Progettazione e R&S (48,3%) e Installazione e manutenzione (44,1%).
Per quanto riguarda le professioni più ricercate ci sono gli gli operai specializzati (59mila) seguiti da conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili (47mila), anche gli addetti alle vendite prevedono un entrata di 25mila assunzioni a marzo. Nel confronto con lo stesso mese del 2020 e 2019 cresce la domanda soprattutto per le professioni a più elevata specializzazione (22mila). Le grandi imprese si attestano più o meno sugli stessi livelli pre-Covid.
Al Sud la crisi, soprattutto del settore turistico, abbassa i dati in modo significativo. Segnali di più rapida ripresa si osservano, invece, per tutte le regioni del Nord Ovest (in particolare per la Lombardia) seguite dalle regioni del Nord Est.
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