Non si parla ancora di rifinanziamento per il cosiddetto ‘Bonus mobili’, l’agevolazione che consente di detrarre dall’imponibile il 50% del costo di elettrodomestici e mobili suddiviso in dieci anni. In mancanza di provvedimenti, la misura (valida solo se la spesa fa seguito a interventi di ristrutturazione) potrebbe scadere a fine anno.
Lo stesso si può dire per ecobonus e sismabonus, commenta Il Sole 24 Ore ma il bonus era già, per così dire, ‘su una brutta china’. Nel 2021, infatti, il tetto di spesa per la detrazione Irpef era pari a 16mila euro, poi ridotti a 10mila nel 2022. Nel 2023 è passato a 8mila euro. Nel 2024 è sceso a 5mila euro. In pratica il massimo che un contribuente potrà detrarre non supera al momento i 250 euro all’anno.
Il quotidiano fa capire che la conferma del bonus non è sicura, e le opzioni vanno da una mancata conferma a una ulteriore riduzione, questa volta sull’aliquota detraibile che potrebbe passare dal 50 al 36% come peraltro potrebbe avvenire per i bonus edilizi.
La famiglie che hanno effettuato o porteranno a termine nel corso del 2024 interventi di ristrutturazione secondo le regole faranno quindi bene ad affrettarsi e concludere nell’anno gli acquisti di frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici e apparecchi per il condizionamento.
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