Il colosso cinese Xiaomi ha debuttato oggi alla Borsa di Hong Kong con risultati deludenti. Sembra infatti che la collocazione abbia risentito dei dubbi sulle effettive prospettive di crescita del Gruppo. La società aveva raccolto 4,7 miliardi di dollari americani con l’Ipo, uno dei maggiori collocamenti tecnologici a Hong Kong degli ultimi anni. La possibilità di un debutto deludente era nell’aria, visto che la società aveva fissato il prezzo di collocamento nella parte più bassa della forchetta attesa, cifra che ha dato alla società una valutazione di 54 miliardi di dollari americani. Inoltre, le azioni sono state offerte a investitori retail, ma la domanda non è stata delle migliori e gli ordini hanno superato di 9,5 volte l’offerta, al di sotto della media di altre Ipo del comparto sulla piazza asiatica.
«Gli investitori sono scettici sulle prospettive di crescita di Xiaomi, visto che il mercato globale degli smartphone sembra essere su una curva discendente», avrebbe detto Jacky Zhang, analista di Boc International. Questo sta facendo calare la fiducia degli investitori, già preoccupati per l’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina: il mese scorso l’indice principale di Shanghai è entrato in «bear market» (-20% rispetto ai massimi recenti) e il benchmark di Hong Kong scende del 10% rispetto al picco di gennaio.
Fonte: Il Sole 24 Ore – edizione online
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