UPS “Smart E-commerce 2021”: si punta sui social

E-commerce e Social Media, la nuova frontiera segli acquisti
Social Media & E-commercePhoto by Mark König on Unsplash

Focus on: E-commerce & social media. Il nuovo report “UPS Smart E-Commerce 2021“, racconta le informazioni sui comportamenti, gli atteggiamenti e le aspettative di oltre 10mila consumatori di otto mercati europei. Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Polonia.

Il campione italiano conta più di 1000 intervistati e coinvolge sia consumatori abituati allo shopping online sia coloro che preferiscono l’acquisto presso i negozi fisici.

La previsione di acquistare ‘tutto o quasi tutto’ in negozio è calata di 14 punti percentuali, dal 54% al 40% complessivamente, rispetto alle abitudini pre-pandemia. Su questo non ci sono particolari indicazioni sull’età.

La situazione in Italia

Nel nostro paese, il 61% dice di essere attirato dalle offerte vantaggiose che si trovano online, e il 50% è convinto che sia tutto più conveniente in rete. Un ultimo 41% sostiene che la comodità di acquistare da un pc supera di netto il movimento.

In Italia la situazione inerente all’E-commerce è di un ottimo +3,4%.

Grandi retailer vs. negozi indipendenti

I grandi rivenditori sono nettamente preferiti in ogni settore della vendita al dettaglio, e il tasso di risposta più elevato è quello relativo ai grandi elettrodomestici (63%). Al secondo posto si attestano i generi alimentari,
per cui il 62% degli intervistati dice di preferire i grandi rivenditori quando effettua questo tipo di acquisti. Gli
articoli per la casa, come libri, arredi, stoviglie, biancheria per il letto e giocattoli, invece hanno registrato la minore preferenza per quanto riguarda i grandi rivenditori, arrivando solo al 46%.

Secondo il sondaggio, gli articoli per la casa e quelli elettronici sono le categorie preferenziali di acquisto sui marketplace online, rispettivamente al 23% e al 22%.

Consumatori e Social Media

Le comunicazioni dei brand sui social media sono apprezzate dai consumatori e mostrano un collegamento con la preferenza di acquisto. Il 52% dei consumatori europei intervistati, ha affermato di propendere maggiormente verso l’acquisto da un brand di cui ritenga affidabile l’attività sui social. Tuttavia, questo non si è necessariamente tradotto nell’effettivo acquisto tramite social media. Solo il 10% degli intervistati ha dichiarato di acquistare prodotti tramite i canali social di un brand una volta o più al mese. Vi è stato un maggiore utilizzo da parte delle generazioni più giovani. Il 15% dei ragazzi tra 18 e 24 anni e il 16% delle persone tra 25 e 34 anni ha acquistato prodotti una volta o più al mese, rispetto al solo 6% delle persone sopra i 55 anni.

I dati relativi all’acquisto di prodotti tramite un marketplace sui social media, come Facebook Marketplace o Instagram Shopping sono leggermente superiori. Il 14% degli intervistati dichiara di acquistare articoli una volta o più al mese tramite questi canali. Però solo il 15% dei consumatori intervistati ha dichiarato per quest’anno
di voler usare i social media più frequentemente rispetto al passato come metodo di acquisto.

Perchè si sceglie un rivenditore

A grande maggioranza, l’affidabilità e l’attendibilità del partner di consegna si sono dimostrate un fattore
chiave nella scelta di acquistare o meno presso un determinato rivenditore, come dichiarato dall’85%
degli intervistati. Il 41% ha risposto che la propria esperienza li spingerà a scegliere un rivenditore che si
avvale di una società di spedizioni che ha una buona reputazione.

Il secondo fattore per importanza secondo i consumatori europei intervistati è la sostenibilità. Il 75% ha affermato di ritenere ‘decisamente’ o ‘abbastanza’ importante il fatto che i rivenditori integrino ambiente e
sostenibilità nelle proprie iniziative e nei propri prodotti e servizi.

Il fattore di minore importanza per gli intervistati nel momento in cui il sondaggio è stato commissionato
risulta essere la risposta del rivenditore alla Brexit, che è stato indicato solo dal 34% degli intervistati.

Sebbene vi siano grandi aspettative per entrambe le categorie, è chiara la tendenza verso maggiori aspettative di sostenibilità per quanto riguarda le grandi multinazionali.

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