Univideo, mercato 2017 a -10%

L’home entertainment in Italia nel 2017 ha registrato un fatturato pari a 340 milioni di euro, in calo di circa il 10% rispetto all’anno precedente. Lo affermano i dati della ricerca commissionata da Univideo, a GfK presentati oggi a Milano. I dati parlano di una contrazione nelle vendite di Dvd e Blu ray, sia nei canali tradizionali (vendita -14,70% rispetto al 2016) sia nelle edicole (-16,70% rispetto al 2016). Anche il noleggio conferma una contrazione, ma può ancora contare su circa 1 milione di persone che noleggiano in maniera continuativa. Per quanto riguarda l’offerta digitale si registra un’evoluzione, circa un quarto del fatturato complessivo del settore Home Entertainment deriva oggi da fruizioni online con un totale a valore di 85,2 milioni di euro contro i 255 milioni generati dal business fisico. In totale, secondo la ricerca, sono circa 5 milioni gli acquirenti di prodotti audiovisivi, nel 60% dei casi preferiscono l’acquisto in maniera esclusiva di prodotto fisico, contro il 30% che opta per l’acquisto digitale. Fisico e digitale risultano fortemente caratterizzati da diverse motivazioni che guidano l’acquisto: passione e collezione per il fisico, svago e impulso per il digitale. Nel corso della giornata si tenuta la presentazione di una ricerca condotta da GfK “I valore e l’evoluzione dell’home video) e una tavola rotonda, moderata da Stefano Radice (responsabile di redazione di Box Office) e a cui hanno partecipato Gian Maria Donà dalle Rose (presidente Ivf); Alessandro Caccamo,vicepresidente Univideo e ad 20Th Century Fox H.E; Roberto Paris, Managing Director Universal Pictures Italia HE; Mauro Pezzali, vicepresidente Univideo e direttore area Home video di Rai Cinema/01 Distribution e Giorgio Tacchia (fondatore e ad di Chili). “I dati presentati oggi da GfK spiega Lorenzo Ferrari Ardicini, presidente Univideo e presidente CG Entertainment – ci evidenziano come il mercato dell’Home Entertainment sia in una fase di evoluzione, nonostante le contrazioni di mercato, il prodotto fisico rimane centrale, sia per l’industria sia per i consumatori che lo scelgono in maniera consapevole, puntando sulla qualità e sulla condivisione. E’ un deposito di conoscenze e di emozioni che rimane in memoria. Al contempo si evolve la ricerca e l’acquisto digitale, spinto da motivazioni più istintive e legate all’emozionalità del momento. Diventa pertanto fondamentale che il nostro settore proponga sempre più offerte e opportunità di accesso ai contenuti audiovisivi allineate al bisogno di un pubblico che, per quanto cambi nel tempo, è sempre alla ricerca emozionalità ed esclusività”.

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