Il 1° ottobre 2013 iniziava l’avventura di Universal Pictures 3.0. A Roberto Paris, Managing Director della società home video abbiamo chiesto, innanzitutto, un primo bilancio. “Che è soddisfacente”, dice Paris a e-duesse,” sui due livelli, personale e professionale. C’era da parte mia l’incertezza di esserne all’altezza ovviamente. Si tratta di un percorso che ogni giorno va costruito, per cui non si può dare un giudizio definitivo, ma mi considero soddisfatto di ciò che stiamo facendo. E parlo volentieri del gruppo di persone con cui lavoro, una bella squadra con cui si è creato il clima ideale. È ovvio, non tutto può funzionare in maniera perfetta, ma è anche positivo che ci siano spazi per migliorare e l’impegno e la passione che ci mettiamo mi fa capire che siamo sulla strada giusta”.
La sfida che vi ponevate era diventare il partner primario per il trade
“Può sembrare una banalità ma passare a gestire da due a tre cataloghi è un salto impegnativo; c’è il rischio di creare sovrapposizioni e confusione, e il margine di errore aumenta. Come ho sempre detto non si tratta di aggiungere semplicemente un catalogo perché si rischierebbe di perdere di vista l’obiettivo finale. Tutti ci siamo resi conto come fosse importante il contributo di ognuno per valorizzare la filosofia di ogni singolo catalogo e dunque ottenere risultati commerciali. Il momento è delicatissimo, siamo in un mercato in cui si sono ridotti i punti vendita ma, paradossalmente, dobbiamo collocare un numero maggiore di titoli. Per cui è fondamentale curare la qualità della distribuzione, l’approccio, in ogni singolo dettaglio. Sono contento del successo di vendite di Frozen, ad esempio: dimostra che in presenza di prodotti interessanti e validi il consumatore risponde e considera sempre il prodotto home video. Per noi nei mesi scorsi cito Cattivissimo Me 2, che ha rispettato le forti attese, andando ben oltre le 100 mila copie nelle prime 12 settimane e ha rivitalizzato il precedente episodio. L’uscita di Sole a catinelle ha un portato via un po’ di numeri, ma va tutto bene se questo aiuta il mercato globalmente. Mi piace anche sottolineare la buona performance di Hunger Games – La ragazza di fuoco e Piovono polpette 2. In generale, è positivo verificare come il prezzo non sia più un elemento decisivo per l’andamento del prodotto novità, è piuttosto molto importante il modo in cui si propone il prodotto, la cura nel dettaglio, la strategia”.
È fiducioso per i prossimi mesi?
“Finalmente siamo in una situazione in cui non si perdono più punti vendita ma, al contrario, si registra un nuovo interesse per l’entertainment ad esempio da parte di un player come Unieuro che può dare un impulso positivo e spingere anche altri a puntare nuovamente sul nostro prodotto. C’è poi l’e-commerce che cresce, è il canale più interessante soprattutto per la “coda lunga” dei titoli, le aziende con un catalogo più profondo ne stanno infatti beneficiando particolarmente. Ciò che trovo assurdo, ancora oggi, è che ci sia poca cura in alcuni pv a comunicare ad esempio il Blu ray, senza veicolarne i plus. Così passano sul consumatore concetti sbagliati come l’alta definizione che costerebbe troppo. In realtà il Blu ray crea valore, non “cannibalizza”, non è un mercato di nicchia; per alcuni titoli la sua incidenza è notevole. Ma si può e si deve fare di più”.
Tra le imminenti uscite Universal infine cosa mi può citare?
“Mi piace mettere l’accento su un film che distribuiremo a breve, Jack Ryan –L’iniziazione, che esce a giugno saltando il cinema; una scelta legata al budget theatrical e non certo al valore del titolo che è rilevante e sul quale puntiamo molto”.
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