“Grande” non rende l’idea del punto vendita Unieuro di 4 mila metri quadrati inaugurato alla stampa e ai fornitori venerdì scorso a Roma Muratella. Quello che la stessa catena definisce il suo flagshipstore è presidiato da 100 addetti vendita e conta sei punti cassa oltre che un parcheggio di proprietà decisamente ‘adeguato’ al negozio. Il megastore ha infatti l’obiettivo di accogliere oltre 600 mila visitatori all’anno. Nel corso della conferenza stampa, che ha visto la partecipazione attiva dell’intero management Unieuro, Giancarlo Nicosanti, ad di Unieuro, ha spiegato: “Questo punto vendita, quando lo aprì Farinetti (Oscar, oggi patron di Eataly, ndr), fatturava già allora 70 milioni di euro in un contesto competitivo certamente diverso da quello attuale. Questo per confermare che stiamo parlando di un punto vendita importante a livello nazionale e sul quale – storia più recente – anche il gruppo Dixons aveva fatto investimenti consistenti. Proprio su Roma, Nicosanti, afferma che “la capitale per noi è un punto di arrivo e oggi questo è il primo negozio della nostra catena per fatturato. Un’azienda come la nostra, che ha l’aspirazione di diventare leader di mercato, non può non avere altrettanta e legittima aspirazione di diventare N°1 anche nella capitale”. E non solo. “Siamo felici perchè questa giornata rappresenta forse il punto di arrivo di un percorso che è iniziato a novembre 2013, quando abbiamo rilevato da Dixons Unieuro, una catena che all’epoca aveva oltre 90 negozi, di questi più di 60 perdevano fatturato e diverse centinaia di persone erano in solidarietà: una situazione non ottimale. Il progetto industriale prevedeva da parte nostra riuscire a fare omogeneizzare la catena che avevamo all’epoca: ecco, credo che oggi possiamo dire in maniera molto trasparente che ci siamo riusciti”. Con soddisfazione, l’ad di Unieuro ha infatti ricordato che “ abbiamo ridotto sensibilmente la solidarietà su quasi tutti i negozi: oggi poco più di 100 persone sono solidarietà e questo per noi è motivo di grande orgoglio. Oggi la nostra è un’azienda che dà lavoro a circa 3.900 persone e a cui si sono legati oltre 280 affiliati, numero in continuo sviluppo. Questo ci dà grande soddisfazione, ma è anche motivo di grande responsabilità”.
Divulgati anche i dati di fatturato dell’ultimo anno fiscale, chiuso lo scorso 29 febbraio, in cui la catena ha raggiunto un fatturato di quasi un miliardo e seicento* milioni di euro, con un tasso di crescita rispetto al FY precedente del 17% e un target sull’Ebitda di 66 milioni di euro pienamente raggiunto.
Per il 2016? Secondo Nicosanti, “Quest’anno dobbiamo chiaramente continuare a crescere e, mantra che ormai ripeto da diverso tempo, ‘fare meglio il nostro mestiere’ perché non è possibile che il mercato dell’elettrodomestico in Italia abbia performance così basse se paragonate a quelle degli altri mercati europei: 14 miliardi e 7 milioni di euro. Il nostro è forse uno dei mercati più piccoli d’Europa: la Francia stessa, con i suoi 60 milioni di abitanti come noi, vale più di 20 miliardi di euro. Questo significa che c’è spazio per crescere e si può crescere solo in un solo modo: facendo meglio il nostro mestiere che significa fare negozi più belli, avere personale più preparato, pubblicità più impattante, un assortimentale migliore e ascoltare di più il consumatore che è la cosa che negli ultimi anni, complice anche l’industria, abbiamo fatto poco”.
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