Si è concluso ieri il procedimento che lo scorso 22 giugno l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni guidata da Corrado Calabrò (nella foto) aveva notificato ai gestori di telefonia mobile, finalizzato all’adozione di un eventuale provvedimento cautelare di riduzione dei prezzi di terminazione delle chiamate vocali originate dalle reti fisse e mobili e dirette alle singole reti mobili degli operatori. L’Autorità aveva infatti rilevato che lo scostamento tra i prezzi delle chiamate su reti mobili degli operatori nazionali aveva raggiunto nel corso del 2005 valori apprezzabilmente differenti dalla media europea e non giustificati da situazioni specifiche. Per questo motivo è stato deciso che dal primo settembre i prezzi delle chiamate fisso-mobile dovranno essere ridotti del 20%. Si tratta di una misura provvisoria, perché le nuove e definitive tariffe che i gestori di telefonia mobile fanno pagare a quelli di telefonia fissa per far arrivare sui cellulari le chiamate partite da un telefono fisso verranno stabilite entro il 31 gennaio 2006 per diventare operative dal 1° febbraio.Secondo le stime dell’Autorità, tra il primo settembre 2005 e il 31 gennaio 2006 il risparmio complessivo per i consumatori sarà di 150 milioni di euro, mentre su base annua sarà di 400 milioni di euro.La riduzione sarà obbligatoria solo per Telecom Italia, che detiene circa il 70% dell’utenza di telefonia fissa domestica “Mentre i concorrenti, per restare competitivi, dovranno automaticamente adeguare le proprie tariffe” ha spiegato Corrado Calabrò, presidente dell’Autorithy. Cambiano anche i prezzi di terminazione delle chiamate tra cellulari: l’Autorità ha deciso che ogni operatore dovrà applicare la stessa tariffa sia nel caso di chiamate fisso-mobile che mobile-mobile. I novi costi di terminazione sono per Tim e Vodafone di 12,1 centesimi di euro al minuto (erano 14,95) e per Wind di 14,35 centesimi (erano 18,65). Esclusa dal provvedimento 3, giudicata da troppo poco tempo sul mercato e i cui prezzi saranno valutati nel corso dei prossimi 12 mesi.
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