Da alcuni mesi è in corso una ‘guerra sotterranea’ per definire gli standard di interoperabilità fra ogni categoria di home appliance. Le Case sperano di imporre i ‘loro’ ecosistemi ma la conveniente massima per il consumatore è poter gestire allo stesso modo frigoriferi, condizionatori, robot-aspirapolvere, lavatrici e via dicendo di marche diverse utilizzando un solo device: per esempio un Alexa o Siri o Google Home. Lo standard che si profila vincente, come Uptrade annunciava già nel numero di marzo, è Matter, sviluppato dalla Connectivity Standard Alliance nato di fatto in opposizione allo standard Home connectivity alliance che vedeva fra i protagonisti Samsung, Haier, Electrolux e Arcelik. Matter che gode già del supporto di 500 aziende potrebbe essere disponibile al pubblico verso la fine dell’anno renderà possibile la creazione di un ambiente domestico intelligente e aperto in cui prodotti di diversi produttori possano comunicare tra loro e condividere dati, superando del tutto i problemi di compatibilità tra dispositivi.
L’ingresso di LG candida il televisore come ‘hub’ dei sistemi IoT di casa
La notizia è che LG, come informa un suo comunicato stampa, ha scelto con decisione di entrare nel Consiglio di Amministrazione della Connectivity Standards Alliance cui hanno ferito molte delle più importanti Case del settore, compresa Apple.
“L’obiettivo di LG è quello di offrire supporto a Matter attraverso le proprie piattaforme smart, come per LG ThinQ e webOS per smart TV. Non solo i consumatori di LG godranno dei benefici dell’impiego di Matter, ma anche i prodotti LG, come elettrodomestici e TV, potranno rafforzare la loro competitività generale”, informa l’azienda.
Come è intuibile l’ingresso di LG che porta nel CdA di CSA il proprio Chief Strategy Officer, Don Williams, e il Chief Technology Officer, Dr. Sang Kim, rafforza la possibilità di fare del televisore l’interfaccia che governerà i sistemi di IoT delle case, in alternativa agli assistenti vocali e agli smartphone-tablet.
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