Nella notte del 26 maggio i sindacati di categoria e Mediamarket hanno siglato un accordo sulla solidarietà che scongiura il piano di licenziamento collettivo richiesto dalla catena per 906 dipendenti di tutta la rete a seguito anche (ma non solo) la chiusura di sette negozi. Gli store di Roma, Milano, Genova, Settimo Milanese, Brescia, Nola, Napoli e Beinasco cesseranno la loro attività in ogni caso, ma l’accordo con la riduzione dell’orario di lavoro permetterà di salvaguardare i posti di lavoro, di certo, almeno per un anno. Nel dettaglio, come si legge in una nota dei sindacati: “la riduzione sarà del 18% in media nazionale con punte del 40% in Campania e in Liguria. Interesserà per dodici mesi, con decorrenza dal 1° luglio 2015 e fino al 30 giugno 2016, 4.830 lavoratori che rappresentano circa il 75% della forza lavoro complessiva. Indistintamente dalla tipologia del rapporto di lavoro – full time o part time – la solidarietà si realizzerà con moduli orari standard di 4 ore, fermo restando le esigenze strutturali di una maggiore prestazione lavorativa in determinati periodi dell’anno che andranno a ridurre proporzionalmente la percentuale di riduzione oraria di filiale”. Inoltre la catena procederà, in accordo con i sindacati, a un piano di mobilità volontaria “con l’esclusivo criterio della non opposizione e con un incentivo economico all’esodo – commisurato alla retribuzione lorda del mese di maggio 2015 – fino a 14, 11, 7 e mensilità. L’azienda riconoscerà un importo aggiuntivo a titolo di una tantum di 1.000 euro per coloro che manifesteranno la disponibilità al trasferimento entro il 30 settembre 2015”. Le rappresentanze sindacali non hanno mancato di sottolineare ovviamente la propria soddisfazione per la soluzione trovata e per i tempi brevi in cui l’accordo è stato siglato, ma hanno inoltre evidenziato che: “le due parti hanno siglato un protocollo sulle relazioni sindacali con l’obiettivo di definire momenti di stabile interlocuzione”. Un rappresentante della Fisascat ha commentato: “Con il ricorso alla solidarietà abbiamo scongiurato i 906 licenziamenti salvaguardano per i prossimi 12 mesi i posti di lavoro in una azienda che ha pesantemente risentito della crisi delle vendite dell’elettronica di consumo che ha deteriorato i suoi risultati e abbiamo individuato soluzioni economiche alternative alla riduzione dell’orario di lavoro”.
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