Scende del 6% nel 2023 la raccolta Raee di Erion Weee

Migliora la sensibilità dei consumatori ma rimane preoccupante la 'concorrenza' di circuiti non autorizzati
Giorgio Arienti DG di Erion Weee

Nel 2023 Erion Weee ha gestito su tutto il territorio nazionale circa 232.000 tonnellate di RAEE, in diminuzione del 6% rispetto al 2022 (246.000 tonnellate).

I risultati si confermano in linea con la raccolta a livello nazionale, che vede l’Italia ancora troppo distante dai target di raccolta indicati dall’unione europea (circa 6 kg per abitante a fronte di un obiettivo pari a oltre 11 kg). Per quanto concerne il Consorzio – che gestisce oltre il 60% dei Raee domestici in Italia – la flessione riguarda soprattutto il Raggruppamento R3 (Tv e monitor) che, dopo la crescita esponenziale del 2021 dovuta all’effetto del “bonus rottamazione Tv”, prosegue nella sua parabola discendente segnando un -31% rispetto al 2022.

Le ragioni di questo calo sono diverse, ma riconducibili a un disinteresse generalizzato verso il tema: i RAEE vengono identificati come strategici per l’economia del Paese, eppure, di fatto, a parte poche iniziative promosse da singole realtà come Erion WEEE, non vengono messe in atto azioni concrete e concertate a supporto della crescita del settore.

Il trend negativo degli ultimi due anni, infatti, evidenzia ancora una volta il cuore del problema. Accanto al Sistema RAEE italiano che funziona e porta benefici al Paese c’è una zona grigia fatta di circuiti di gestione non ufficiali spinti, soprattutto, dal caro-materie prime (come ferro, rame e alluminio i cui valori sono cresciuti rispettivamente del 49%, del 48% e del 42% tra il 2020 e il 2023): operatori borderline e soggetti non autorizzati, agendo indisturbati, estraggono dai RAEE le materie più facili senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento. Un fenomeno dalle dimensioni enormi e che ha molte sfaccettature. Basti pensare ai quasi 3 milioni di grandi elettrodomestici (come frigoriferi, condizionatori e lavatrici) che, ogni anno, escono dalle case degli italiani e “scompaiono”. Eppure, parliamo di tipologie di apparecchiature che, complici le loro dimensioni, hanno un tasso di sostituzione del 90 e che, nella maggior parte dei casi, vengono – grazie al ritiro 1 contro 1′ – correttamente conferite dal consumatore e prese in carico dai retailer. Eppure, le quantità di RAEE R1 (freddo e clima) ed R2 (grandi bianchi) che arrivano ai Sistemi Collettivi per poter essere gestite correttamente sono circa i due terzi nel primo caso e poco più della metà nel secondo. E il resto? Va ad alimentare flussi paralleli, che sono in grado di prosperare anche a causa di controlli inadeguati da parte delle Istituzioni.

I risultati della campagna di sensibilizzazione DireFareRAEE

Un’altra ragione del basso livello di raccolta è sicuramente il comportamento scorretto degli italiani, causato da significative lacune informative. Nonostante i dati dell’Osservatorio della conoscenza sui RAEE, elaborati da Ipsos per Erion WEEE, dimostrino che grazie alla campagna di sensibilizzazione DireFareRAEE voluta dal Consorzio i livelli di conoscenza e i comportamenti dei consumatori sulla raccolta differenziata dei rifiuti elettronici siano in miglioramento (la familiarità con il termine RAEE è passata, nell’arco dell’ultimo anno, dal 44% al 55%), ancora quasi due italiani su tre non conosco i servizi gratuiti di conferimento a loro disposizione.

Siamo di fronte a un preoccupante paradosso: nonostante l’importante programma di comunicazione realizzato da Erion WEEE la raccolta continua a diminuire in modo allarmante” – denuncia Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE – “Questo fenomeno conferma quanto da anni continuiamo a ripetere: per cambiare le cose non bastano azioni sviluppate da singole realtà, servono campagne di ‘Pubblicità Progresso’ e iniziative promosse a livello nazionale. I risultati in miglioramento delle rilevazioni di Ipsos ci dicono che dobbiamo continuare a insistere: sono lieto che – nonostante non sia un onere dei Consorzi farsi carico di tali sforzi comunicativi – il Consiglio di Amministrazione di Erion WEEE abbia deciso di estendere il maxi-programma DireFareRAEE anche al 2024, ma sensibilizzare i cittadini e soprattutto le nuove generazioni su un tema così importante dovrebbe essere una responsabilità di sistema e di Paese. È il momento che lo Stato intervenga”.

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