Il Senato riprende l’esame del disegno di legge 615 contro l’obsolescenza programmata. La Commissione Industria ha proseguito il ciclo di audizioni informali nell’ambito dell’esame del Ddl.
Anche Samsung è stata ascoltata in materia. L’azienda si è detta favorevole nell’avere una disciplina sul tema, purché sia precisa ed equilibrata. L’obiettivo è contemplare esigenze dei produttori e dei consumatori. Fra i punti più critici, l’estensione della garanzia (che secondo il Ddl sarà pari a 5 anni, rispetto agli attuali due, per i beni di piccole dimensioni e a 10 anni per gli elettrodomestici di grandi dimensioni). Secondo l’azienda, non è chiara la differenza fra le due tipologie di prodotti. “
Inoltre, secondo il disegno di legge, il produttore sarà tenuto, per i beni di consumo elettrici ed elettronici che per il loro corretto funzionamento prevedono una componente software, per tutto il periodo della commercializzazione e per un periodo ulteriore pari alla durata della garanzia legale, ad assicurare la disponibilità di aggiornamenti del software e delle applicazioni a esso afferenti, nonché la necessaria assistenza tecnica. Samsung considera indispensabili questi aggiornamenti dei software, la procedura di aggiornamento è calibrata abilmente in modo da non impattare sul funzionamento degli smartphone.
Samsung chiede, poi, anche che un produttore sia sanzionato dalla legge italiana solo quando verrà dimostrata la sua volontà di danneggiare un bene. Peraltro – secondo Samsung – spetterà al consumatore dimostrare che il produttore ha volutamente penalizzato il prodotto acquistato e questa prova potrà essere acquisita soltanto attraverso “perizie tecniche”.
In uno statement successivo, l’azienda sottolinea il proprio approccio sul tema: “
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