Questo articolo fa parte di una inchiesta apparsa sul numero di Novembre di Uptrade
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Lo scorso giugno Euronics Italia ha annunciato un accordo di partnership con Criteo dettato dall’obiettivo di potenziare le soluzioni di retail media, valorizzando la strategicità dei dati, aprendo nuove opportunità di revenue e aumentando il ritorno sull’investimento pubblicitario (ROAS) per brand e agenzie. Con Umberto Tesoro, Digital Director, Uptrade ha fatto il punto sui primi risultati ottenuti dall’insegna e sul perché il Retail Media si sta confermando come una grande opportunità per Euronics Italia.
Cosa vi ha convinto a investire in una soluzione di Retail Media? Di quali caratteristiche specifiche del mercato italiano avete tenuto conto?
La decisione è stata dettata dalla necessità di modernizzare i nostri strumenti in modo da rispondere ai trend in atto. Negli ultimi anni il Retail Media è cresciuto a doppia cifra a livello globale e l’Italia non fa eccezione. Ci siamo così convinti che fosse fondamentale adottare una soluzione che ci permettesse di allinearci a questo contesto di crescita. Le nostre scelte sono state, come sempre, guidate dai dati. Nel mercato Retail Media Amazon è sicuramente uno dei player di riferimento. Osservando l’andamento di Amazon così come emerge dal Report 2023, abbiamo visto che negli ultimi due anni ha mantenuto un trend di crescita a due cifre: + 25% nel 2022 rispetto al 2021 e +24% nel 2023 sul 2022. Ci ha colpito anche l’aumento dell’incidenza del Retail Media sul fatturato totale di Amazon, che è passata dal 7,3% nel 2022 a oltre l’8,2% nel 2023. Questo ha reso evidente che il Retail Media rappresenta una direzione imprescindibile e un’evoluzione necessaria del rapporto con l’industria.
Quanto è determinante intercettare il consumatore nel momento in cui sta maturando una scelta d’acquisto?
Il punto cruciale del Retail Media, e ciò che lo distingue dalla pubblicità contestuale come i banner, è la capacità di rispondere a un’esigenza esplicitamente espressa dal consumatore, anziché basarsi su interessi generici e impliciti. Entrambe le forme di comunicazione sono efficaci, ma la differenza principale è che il Retail Media intercetta e risponde a un bisogno specifico nel momento esatto in cui viene manifestato. Questo porta a un ritorno qualitativamente superiore.
Cosa vi stanno dicendo i clienti al riguardo?
Abbiamo osservato un dato interessante: il tasso di conversione delle ricerche che coinvolgono brand che hanno investito nel Retail Media è tre volte superiore alla media. Questo dimostra che stiamo offrendo soluzioni pubblicitarie pertinenti, capaci di rispondere ai reali bisogni dei consumatori. La qualità del traffico è il nostro principale driver, ed è ciò su cui continueremo a lavorare.
Siete partiti a giugno. Può già dirmi se e come si sta evolvendo la relazione con i brand?
Confesso di essere rimasto sorpreso dall’interesse dimostrato dai brand. Sin dal nostro lancio, abbiamo registrato un crescente entusiasmo. Molti dei principali brand hanno già pianificato o stanno pianificando campagne pubblicitarie attraverso il nostro Retail Media. Questo successo dipende in gran parte dal fatto che abbiamo costruito un ecosistema digitale robusto, che alimenta la catena del valore e offre degli asset non disponibili in precedenza. Siamo partiti da poco, quindi preferisco non sbilanciarmi troppo. Tuttavia, posso dirle che abbiamo già allocato tutti gli spazi pubblicitari disponibili fino al 31 dicembre. Questo è un segnale chiaro dell’interesse del mercato.
Quale settore merceologico sta investendo di più nelle vostre soluzioni di Retail Media?
Abbiamo riscontrato un particolare interesse da parte delle aziende del settore del bianco. Penso dipenda dal fatto che su euronics.it questo settore ha una rilevanza notevole. Tuttavia, gli investimenti coprono tutte le categorie in modo trasversale, e i risultati finora sono in linea con le aspettative.
Questo è un estratto: l’intero articolo è sul numero di Novembre di Uptrade: leggilo on line qui
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