Nel 2024 gli impianto aderenti al Centro di Coordinamento Raee hanno trattato complessivamente 540.854 tonnellate di Raee, in crescita del 5,9% rispetto al 2023. È un risultato trainato dai rifiuti di origine professionale che segnano un incremento annuo del 18,4% (170.269 tonnellate) dopo la flessione del 2023, mentre quelli domestici – pur in risalita rispetto all’anno precedente – registrano un +1% a 370.585 tonnellate.
Nonostante questo incremento, il tasso nazionale di raccolta del 2024 è sceso al 29,6% (era al 30,2% nel 2023, al 34% nel 2022), ancora molto lontano dall’obiettivo del 65% richiesto dalla direttiva europea 2012/19 recepita dal dl 49/2014. Il motivo? Lo scorso anno l’immesso al consumo, in particolare quello riferito al canale professionale, è cresciuto più della raccolta, la cui quota di conseguenza si è ridotta, confermando un calo che si vede dal 2019.
«Tra i Raee domestici si confermano i risultati molto positivi dei rifiuti di elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici (85.975 tonnellate: +5,2%), in grado finalmente di contrastare il perdurante calo fisiologico dei volumi di tv e monitor (42.690 tonnellate: -13,2%) che ancora subiscono l’effetto di Bonus tv e cambio tecnologico», commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento Raee.
«Non possiamo ignorare che il tasso di raccolta nazionale resta al di sotto degli obiettivi fissati a livello europeo», aggiunge Francesco Virtuani, vicepresidente del Comitato Vigilanza e Controllo Raee pile e accumulatori: «Questo divario continua a destare preoccupazione e impone un rafforzamento dell’attività di vigilanza. Come Comitato, riteniamo fondamentale intensificare i controlli per contrastare pratiche irregolari e flussi paralleli che sottraggono Raee al sistema ufficiale».
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