A un anno dall’effettiva entrata in vigore dell’accordo di programma sull’accreditamento degli impianti di trattamento dei Raee quale bilancio è possibile tracciare? È stato questo il tema dell’incontro organizzato dal Centro di Coordinamento Raee svoltosi oggi a Milano, presso il Museo della Scienza e della Tecnica.
Realizzato con la finalità di assicurare adeguati ed omogenei livelli di trattamento e qualificazione delle aziende del settore del trattamento dei Raee domestici tramite accreditamento delle stesse presso il Centro di Coordinamento, l’accordo è stato sottoscritto da Assoraee, Assorecuperi e Assofermet, i cui esponenti hanno partecipato all’incontro odierno. L’accordo prevede che i Sistemi Collettivi per il trattamento dei Raee domestici di loro competenza, debbano rivolgersi – obbligatoriamente – ai soli impianti accreditati che – a oggi – sono 58.
Fra i temi emersi, il fatto che la “compliance” ovvero l’adeguamento a standard di qualità elevati abbia però costi di gestione importanti che, assommati ad altri elementi economici come l’impoverimento intrinseco dei Raee e la volatilità dei prezzi dei materiali ottenuti dal trattamento, ha portato negli ultimi anni le aziende del settore ad avere una marginalità in forte contrazione: questo rende difficile gli investimenti necessari per affrontare le sfide future. I rifiuti elettronici sono infatti in continua trasformazione – ne è un esempio la recente entrata in vigore dell’Open scope – e ciò richiede che le aziende siano agili, pronte a trovare risposte per il recupero di nuovi materiali e componenti.
“L’accordo di programma sul trattamento – conclude Mara Chilosi, rappresentante Assorecuperi – rappresenta uno strumento moderno che consente di stabilire “regole del gioco” comuni e dinamiche per garantire l’adeguatezza del trattamento dei Raee in un mercato leale”.
Il bilancio è positivo a livello generale. Restano tuttavia aperti alcuni temi che il sistema deve sottoporre in modo coeso ai Ministeri competenti, perché siano posti al centro dell’agenda governativa: destinazione delle frazioni (end of waste, spedizioni transfrontaliere), preparazione per il riutilizzo, cannibalizzazione. L’Accordo di programma può essere l’ambiente giusto attraverso cui sviluppare e veicolare anche queste istanze.
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