Dopo settimane in cui i media (consumer e social network) hanno millantato “nuove tasse o costi addizionali per i climatizzatori domestici”, oggi Confindustria Ceced Italia ha diramato una nota ufficiale in cui – a chiare lettere – ha specificato che questo non corrisponde al vero: “Si è trattato dell’interpretazione, sbagliata e fuorviante, di una norma di legge in vigore dal 2014 che si riferisce all’obbligo del libretto d’impianto per i climatizzatori di qualunque potenza. Per potenze inferiori a 12 kW, cioè quelli domestici, il “libretto” si riduce alla compilazione di una semplice dichiarazione che può essere compilata dall’utilizzatore in qualunque momento, ad esempio durante l’abituale manutenzione periodica, con o senza l’intervento di un tecnico. Del tutto esagerata appare infine l’affermazione che ci saranno costi aggiuntivi per le famiglie dall’obbligo del libretto d’impianto per i climatizzatori di potenza superiore a 12 kW, la cui efficienza energetica e le relative prestazioni devono essere valutate da un tecnico abilitato durante i controlli periodici”.
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