Nella Design Week Celly premia dei giovani talenti

Celly spa nella settimana che vede Milano come capitale del design ha premiato ieri sera dei giovani studenti della Scuola Politecnica di Design e dell’Istituto di Moda Burgo, che hanno partecipato con i loro lavori al 1° Celly Design Award che premia le migliori idee di cover di questi design ‘in erba’. “Cuore dell’iniziativa è il connubio tra moda e design, un intreccio permanente che crea stili di vita, tendenze e icone che trovano la propria espressione nella cover degli smartphone, oggetto che fa ormai parte della vita quotidiana delle persone” ha precisato l’azienda. Il contest, lanciato nel mese di Febbraio, è nato con l’idea di individuare e premiare nuovi talenti per ispirarli e supportarli nell’elaborazione di nuovi concept e vederli trasformare in progetti concreti. La giuria che ha valutato i concept era composta da Claudio Gottero e Stefano Bonfanti, rispettivamente CEO e presidente di CELLY, nonché da Elio Fiorucci, stilista e imprenditore e da Silvio De Ponte, Architetto e Designer che collabora con prestigiosi marchi commerciali. Tra tutti i progetti pervenuti, la giuria selezionerà i primi dieci classificati che, oltre a ricevere un premio in denaro, avranno il piacere di vedere i loro progetti esposti in formato “King Size” in Via Dante a Milano, durante la Design Week dall’8 al 14 Aprile 2014. “Inoltre, uno o più progetti presentati potrebbero vedere la luce ed entrare nel nostro catalogo per essere venduti in versione limited edition” ha aggiunto l’azienda. “Celly è orgogliosa di favorire il dialogo tra azienda e studenti ” dichiara Claudio Gottero, CEO di Celly “questa iniziativa rappresenta un’opportunità per cogliere dei talenti che possono arricchire la nostra azienda”. “Il progetto Celly Design Awards dimostra l’enorme potenzialità creativa del binomio design e impresa nel valorizzare e sviluppare il concetto di italianità, elemento distintivo e qualificante della nostra azienda” dichiara Stefano Bonfanti, presidente della società brianzola.