Ieri, 25 aprile, il Consiglio di amministrazione del gruppo Moulinex- Brandt ha esaminato i risultati pro-forma della società relativi all’esercizio conclusosi lo scorso 31 dicembre. Il risultato netto pro-forma è in fortemente negativo (-130 milioni di euro).A fronte di questo contesto, la direzione generale del gruppo Moulinex-Brandt ha reso noto oggi al Comitato Centrale d’Impresa le linee guida del piano di ristrutturazione che, entro il prossimo 2003, dovrebbe far registrare alla società il pareggio dei conti e per il 2005 ottenere un risultato netto del 3-4% positivo.Il progetto nato dalle sinergie tra Moulinex e Brandt, si articola su tre grandi assi:
sviluppo di una comune base industriale per lo sviluppo della tecnologia e la realizzazione dei componenti;
rafforzamento dell’attività commerciale attraverso una ridefinizione dei piani di marketing e l’introduzione nel portafoglio prodotti di articoli a più elevato valore aggiunto;
riorganizzazione della struttura aziendale. Per quanto riguarda i siti produttivi, i forni a microonde saranno concentreti ad Alzenay in Francia, dove saranno situati anche gli uffici, e a Xialon in Cina. Verrà invece interrotta la produzione a Cormelles-le-royal mentre la realizzazione dei mini-forni sarà trasferita a Vendôme. Per quanto riguarda i frigoriferi e i congelatori la fabbrica di Lesquin, in Francia, continua a registrare performance negative, nonostante gli importanti investimenti sostenuti dal gruppo. Per questo motivo è stato proposto di bloccare la vendita dei suoi prodotti all’estero e di trasferire a Verolanuova, in provincia di Brescia, la produzione di congelatori orizzontali e quella dei frigoriferi a Wroclaw, in Polonia, presso gli stabilimenti Polar, società acquisita dal gruppo Brandt nel 1999.Nell’ambito del programma di ristrutturazione sarà necessario interrompere la produzione nella fabbrica di Alençon poiché si tratta di un vecchio stabilimento. In seguito a questa operazione, la produzione di macchine da caffè sarà trasferita a Fresnay-sur-Sarthe, quella dei ferri da stiro a Celaya in Messico. Non mancano poi provvedimenti per la fabbrica di Thurles, in Irlanda, e per una delle due fabbriche brasiliane. La realizzazione di tutti questi provvedimenti dovrebbe consentire, entro il prossimo 2003, una riduzione dei costi nell’ordine dei 110 milioni di euro. Sul fronte dell’occupazione, complessivamente saranno soppresse 4000 posizioni.Nel primo trimestre del 2001 il fatturato del neonato gruppo si è chiuso a quota 630,7 milioni di euro con un incremento del 0,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
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