Che siano anni complessi, dalla forte competitività e dai 1.000 cambiamenti lo sa bene anche l’a.d. di Mediamarket, Joachim Roesges, che assieme alla sua casamadre e al suo team è cosciente anche che servono dei cambiamenti e profondi, a cominciare da degli interventi sulla propria rete (iniziati con la chiusura di alcuni store e la scelta di un’unica insegna), ma anche sul proprio concept di pv. Ebbene il modello di ‘nuovo’ negozio Media World è proprio quello di Curno (assieme al gemello bergamasco di Orio), ovvero il pv dove 25 anni fa è iniziata la storia di questa insegna sul territorio italiano. Un concept che in grande sintesi esprime tre nuove direttive: è un format internazionale, testato proprio a Ingolstadt ovvero dove ha sede l’HQ tedesco, e quindi riconferma che oggi questa catena è a tutti gli effetti uno dei bracci della holding ed è a essa decisamente più allineata del passato. In secondo luogo è un format ‘parlante’ ovvero in cui gli strumenti e le tecnologie digitali sono usate per parlare e comunicare (anche iniziative e promo locali!) con i clienti, vedi la photogallery allegata, e che certamente in questo esprime quella logica di servizio annunciata dai vertici di Mediamarket e che si dovrebbe tradurre anche in un potenziamento dell’assistenza e consulenza da parte degli staff di vendita. Lo stesso Roesges lo ha sottolineato: “Questo è un pv in cui diamo un nuovo spazio al servizio alla clientela, oggi siamo deboli su quest’area, ma vogliamo consolidarci presto. Vogliamo che i nostri commessi siano preparati e gentili ” ha detto a chiare lettere l’ad.
Resta da vedere quanto la catena giocherà la leva servizio sul digitale e quanto sulle persone (con i relativi maggiori costi), comunque una certa attenzione al cliente c’è. Per finire è un negozio in cui l’insegna si reimpossessa della propria superficie, in cui, ovvero è Media World che parla attraverso un display lineare, aperto, uniforme, quasi geometrico e attraverso i prodotti e non più tramite i marchi (pochissime le aree personalizzate, novità in evidenza, lavoro di category, forte identity Media World), lasciando così sembra alle spalle quella strada che in diverse location faceva pensare invece di entrare quasi in un department store. Un concept in cui si coglie quindi la volontà di uscire dalla vecchia logica massificata e ‘autogestita’ per ritornare a poter dire “il massimo lo trovi da Media World e non solo come assortimento” come ha sottolineato Marco Mazzanti, CPO della catena, “Vogliamo dare al consumatore il massimo di cui ha bisogno ovunque decida di entrare in contatto con noi – rete fisica, on line, mobile, App, social – o desidera e noi avere gli ‘strumenti’ per vendere ancora meglio di oggi tutte le fasce d’offerta, alto di gamma in testa”. Entro qualche anno tutta la rete indosserà questo nuovo format, già a fine mese saranno otto gli store ‘parlanti’, ma non è tutto perché la catena ha parlato anche del lancio entro la fine del 2016 di un nuovo format – Media World City – in una location del Nord Italia, nulla di più è stato aggiunto, ma il suffisso City dice già molto; di una maggiore sinergia/sincronia con Redcoon, il pure player internazionale di proprietà del retailer tedesco e operativo anche sul mercato italiano; della chiusura di un altro pv, ma anche dell’apertura di nuovi 5 store; del lancio nel Q1 2016 della App e dell’imminente arrivo del servizio pick & pay; della volontà di triplicare le referenze proposte on line nel 2016 e nel medio di diventare il player technical con l’assortimento più profondo e ampio disponibile in 24 ore, ma pure di arrivare a un allineamento dei prezzi fra on line e off line e di un grande potenziamento dei servizi logistici e altro. Un programma decisamente ampio e ambizioso, ma come ha detto Roesges “I leader sono sempre leader, possono perdere qualche partita, ma l’importante che è che ritornino a vincere il campionato”.
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