Nel numero di Marzo, Uptrade ha pubblicato un inchiesta sulla categoria Clima
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Il 2024 è stato un grande anno per i condizionatori, la categoria principale nel mondo dell’home comfort. Nel 2024, secondo i dati del Panelmarket di GfK an Niq Company, le vendite nei canali B2C sono cresciute del 14,5% in volume e del 9,2% in valore (i prezzi medi sono scesi del 4,6%). Un andamento nettamente migliore rispetto al mercato dell’elettronica di consumo che nel 2024 è rimasto sostanzialmente fermo con un -0,6%.
Nonostante il loro prezzo medio significativo, i consumatori hanno avvertito l’esigenza o di acquistare un primo condizionatore, per rispondere alla sfida dell’aumento delle temperature medie estive, o di sostituire il loro apparecchio con uno più efficiente per ridurre il consumo di energia a parità di utilizzo. Insomma, i due trend di questi anni – global warming e aumento nel costo dell’energia – hanno spinto le vendite della categoria, superando la circospezione con la quale le famiglie affrontano l’acquisto o il rinnovo delle loro appliance.
Le aziende produttrici aderenti ad Assoclima, Associazione Costruttori Sistemi di Climatizzazione federata ad ANIMA Confindustria Meccanica Varia, complessivamente rappresentano oltre il 90% del fatturato di settore e condividono dati di sell-in complessivi riguardanti tutti i canali di vendita. “Nel 2024 le vendite in volume sono cresciute attorno al 10% per i condizionatori monosplit e attorno al 7% per i multisplit”. Si tratta di un dato che si inserisce in un trend di stabilità ormai quinquennale, come conferma Stefania Bracco, Capo gruppo del Gruppo di prodotto AC di Assoclima, costituito dai principali costruttori di Apparecchi e Sistemi di Climatizzazione ad Aria. Le previsioni per l’anno in corso sono positive: “Siamo all’interno di un trend stabile che ha visto nel 2024 un segnale di crescita delle vendite in Italia e non vediamo all’orizzonte situazioni che possano invertirlo”. Per quel che riguarda le vendite in valore Stefania Bracco conferma che “il mercato è sensibile al prezzo”.
I bonus? Contano, ma….
Dal punto di vista del sell-in, i persistenti cambiamenti sul fronte degli incentivi fiscali che hanno caratterizzato il settore clima sono solo fino a un certo punto significativi per i condizionatori d’ambiente. “I bonus sono una leva di marketing e come tali sono utilizzati dalle aziende della filiera”, nota l’esponente di Assoclima, “se guardiamo però ai dati di sell-in vediamo che non sono poi così influenzati dagli incentivi. Per esempio, la repentina restrizione allo sconto in fattura nel Superbonus 110% non ha avuto effetti considerevoli sugli ordini alle aziende. Sicuramente i bonus sono uno strumento utile ma il mercato non dipende solo da questo”.
Invece, per il settore delle pompe di calore, dove gli incentivi sono necessari per accelerarne la diffusione, si è visto un picco nel 2022 che non è stato ripetuto negli anni successivi, “ma se guardiamo ai dati di vendita sul medio periodo, per esempio 2024 rispetto a prima del 2020, vediamo una crescita di interesse che ha portato a un quasi raddoppio dei volumi”.
L’ottimo andamento dei portatili
I condizionatori portatili, che nell’insieme dei canali (impiantistica, installazione, DiY e Eldom) rappresentano una quota trascurabile del mercato, secondo i dati di Assoclima rimangono un elemento importante per le vendite dei negozi fisici e on line di elettronica di consumo. Secondo i dati del Panelmarket di GfK, nel 2024 rappresentavano un quarto esatto delle vendite in valore e quasi il 36% in volume. Il loro prezzo medio è sceso del 10% tra il 2023 (347 euro) e il 2024 (311 euro). La dinamica delle vendite è stata molto marcata: quasi il 20% in più tra 2024 e 2023 in volume, +7,3% in valore.
Il boom dei Multisplit
I condizionatori fissi in grado di rinfrescare o riscaldare più ambienti separati, i cosiddetti multisplit, per il loro maggior costo e per le complessità di installazione costituiscono meno del 7% delle vendite a volume nel canale Eldom, quota che sale a sfiorare il 17% a valore. È però il segmento a maggiore crescita del mercato in unità (+20% nel 2024) e in valore (+16%). Il loro prezzo medio è rimasto sostanzialmente invariato a 1200 euro circa.
Monosplit: i re del mercato
I condizionatori fissi monosplit nel 2024 hanno rappresentato il 57% del mercato contro quasi il 59% del 2023 in volume. In valore sono rimasti intorno al 56% con un progresso dell’8,4%, in volume sono aumentati dell’11%. La differenza è dovuta alla riduzione nel prezzo medio sceso da 449 a 438 euro. Ancora poco significativi (l’1% del mercato) i condizionatori fissi privi di unità esterna che comunque nel 2024 sono arretrati del 15% in volume.
Sempre meno stagionale
“I primi sei mesi dell’anno rimangono quelli più importanti per il settore”, spiega la Capo Gruppo del Gruppo di prodotto AC di Assoclima, “oltre alla destagionalizzazione delle vendite notiamo con interesse un cambiamento nell’utilizzo dei condizionatori installati da parte dei consumatori finali. Da relativamente pochi anni, e sempre più spesso, gli italiani accendono il condizionatore non solo per rinfrescare gli ambienti ma anche per ridurre l’umidità e, nella stagione fredda, per riscaldare gli ambienti, tipicamente nelle settimane precedenti e in quelle immediatamente seguenti la ‘finestra’ in cui è possibile accendere gli impianti condominiali”.
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