Ormai è un riflesso condizionato. L’utente ha una esigenza (prenotare un volo, prevedere la temperatura della giornata, ottenere indicazioni stradali, conoscere le quotazioni di borsa, ascoltare una canzone, modificare una foto) e con la sua intelligenza decide quale app presenti nel suo telefono può fornirgli la risposta, la apre, imposta la query e ottiene l’informazione desiderata.
Intorno a questa architettura si è formato il miliardario mercato delle app (pagate dall’utente in contanti o in cambio di informazioni su se stesso). Al Mobile World Congress di Barcellona Deutsche Telekom proporrà una rivoluzione: il telefono senza app. Il ruolo svolto fin qui dall’intelligenza dell’utente potrebbe essere affidato all’AI (come già avviene con gli smart speaker per capirsi). L’utente deve solo definire la sua richiesta al digital assistant e sarà lo smartphone a contattare il cloud che contiene la risposta, rielaborarla e fornirgliela. Nessun problema se il task richiesto necessità l’interazione fra più app.
Dietro questo concetto visionario Deutsche Telekom ha allineato Qualcomm Technologies e la startup Brain.ai. Jon Abrahamson, Chief Product & Digital Officer di Deutsche Telekom, è convinto che “Artificial intelligence e Large Language Models saranno presto pare integrante dei device mobili per semplificare e migliorare la vita dei consumatori“.
Resta da vedere solo quanta parte della capacità di calcolo necessaria sarà su clous e quanta sul device. A Barcellona Deutsche Telekom presenta due alternative: il suo T-Phone collegato al cloud e uno smartphone costruito sulla piattaforma Snapdragon® 8 Gen 3 potenziata per l’intelligenza artificiale.
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