Meta da una parte, concentrata sul mercato consumer, Microsoft dall’altra con la presa business del suo Hololens.
Che spazio aveva Apple che si è presa quasi 5 anni per decidere se come e quando entrare nel mercato della realtà virtuale o aumentata? La risposta è VisionPro, la nuova interfaccia visiva annunciata ieri dal Ceo Tim Cook alla Worldwide developer conference 2023 che molto deve alle applicazioni militari (i caschi dei piloti di caccia USA).
Come una maschera da sub o degli occhiali da sci, VisionPro è trasparente: non si sostituisce alla realtà, semplicemente elimina gli schermi e già che c’è anche ogni tipo di interfaccia: i comandi sono dati dal movimento degli occhi (ricordate le applicazioni che consentivano a Stephen Hawking di comunicare?) o dalla voce o dal movimento delle dita. Nessun controller.
Un video può essere visto come se fosse proiettato su uno schermo grande come una parete, nelle videochiamate l’interlocutore appare con le dimensioni che avrebbe nella realtà… nessuna visione distopica, nessun mondo virtuale o alternativo: solo un modo migliore per fare quello che già facciamo.
Tutto questo avverrà ma non subito e non ovunque e non a poco prezzo. VisionPro costerà 3500 dollari, sarà venduto solo negli Usa in qualche momento del 2024. Insomma: Adelante Apple ma con juicio
Più vicina la commercializzazione dei nuovi hardware: finalmente un MacBook Air da 15 pollici e l’attesa valeva la pena di farla: con un processore M2 made in Apple le appliczioni possono viagguare a una velocità 12 volte superiore a quella garantita dai processori Intel. Gli M2 saranno montatio anche sui MacPro (a 7 mila dollari). Cosa se ne fa l’utente di tutta questa potenza di calcolo? La risposta è ‘machine learning’. Anche Os17 la nuova release del sistema operativo degli iPhone si prepara a utilizzare algoritmi per migliorare la gestione delle immagini e dei video prodotti dall’utente o i messaggi generati.
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