Electrolux nel II trimestre  2025, praticamente il primo in cui si possono valutare gli effetti della nuova gestione aziendale iniziata il 1 gennaio, ha fatturato il 7,5% in meno rispetto al II trimestre 2024  (31,2 contro 33,8 miliardi di corone)  ma questo gli analisti che seguono il titolo se lo attendevano. Ha sorpreso invece il balzo dei margini : l’utile operativo è quasi raddoppiato da 410 a 800 milioni di corone. Il margine è salito da 1,2 a 2,5%.

Il risultato netto è tornato in territorio positivo: 362 milioni contro i -112 dello scorso anno.

Secondo l’amministratore delegato Yannick Fierling, i principali marchi dell’azienda in Europa hanno continuato a sovraperformare il mercato, nonostante una leggera diminuzione della domanda complessiva e una crescente pressione concorrenziale, con una domanda trainata soprattutto dalla sostituzione dei prodotti.

In Nord America, la domanda di mercato è leggermente calata nel trimestre, ma Electrolux è riuscita comunque a fare meglio del mercato. In America Latina, invece, la domanda dei consumatori è aumentata leggermente.

L’utile operativo include un effetto positivo di 180 milioni derivante dalla cessione del portafoglio marchi Kelvinator in India.

Il margine operativo è migliorato, grazie anche all’impatto positivo del Nord America, dove l’aumento dei prezzi di listino ha compensato i maggiori costi legati ai dazi statunitensi introdotti durante il trimestre“, ha dichiarato Fierling.

L’utile netto è stato di 178 milioni (-80), pari a 0,66 corone per azione (-0,30). Il flusso di cassa operativo dopo gli investimenti è risultato negativo per 741 milioni (positivo per 1.226 milioni nel periodo di confronto).

“Nei prossimi trimestri aumenteremo il focus sulle principali aree di trasformazione, puntando su rapidità e flessibilità all’interno dell’organizzazione”, ha aggiunto Fierling.

Le prospettive di mercato e di business per l’anno restano invariate.