Il Geomarketing come strumento in grado di favorire la conoscenza del territorio attraverso un insieme di analisi e di strumenti, ma soprattutto come valido alleato per rendere più efficaci ed efficienti molte decisioni aziendali, sia delle imprese industriali che di quelle del retail. Questo è stato l’oggetto del convegno “Dati, Mappe, Intelligenza: strumenti per lo sviluppo nelle imprese e nelle istituzioni” organizzato oggi a Milano da EGA, la prima associazione europea di geomarketing, nata lo scorso anno. Durante l’evento si sono susseguiti numerosi interventi che hanno messo in evidenza come questa disciplina abbia molteplici applicazioni, che vanno dalla pianificazione e razionalizzazione della distribuzione, della logistica e dell’assistenza clienti, alla pianificazione dei target o dei percorsi di visita della forza di vendita, alla localizzazione delle aree dove aprire nuovi punti vendita e lo studio dei relativi bacini di utenza, alla definizione di azioni di comunicazione e direct marketing sul territorio, una per tutte le attività di volantinaggio. Giovanni Covassi, docente presso l’Università Cattolica di Milano ha dichiarato: “Il Geomarketing appartiene alla sfera del marketing concreto, perché parte da esigenze concrete e aiuta, partendo da informazioni sul territorio, concretamente a prendere decisioni non solo se sia il caso di aprire o meno un punto vendita ma anche sulla rete, sulla logistica, sulle strutture e sulle attività”. Il convegno ha anche dato spazio alla presentazione di alcune case history, tra cui quella presentata da Wolfram Scholz, Managing Director di GfK Geomarketing, che ha esposto l’esperienza d’applicazione fatta per un brand della CE per valutare le potenzialità di vendita dei diversi distretti e per ristrutturare/ottimizzare la propria forza vendite. L’area trade ha visto invece la presentazione dell’esperienza di collaborazione del gruppo multicanale Interdis con Value Lab. Gianluca Tositti, direttore marketing del gruppo, ha dichiarato: “Il geomarketing ci ha permesso di ottimizzare le nostre risorse e conoscenze e di poter sostenere, all’interno di una realtà molto complessa di insegne e reti, uno sviluppo omogeneo ed efficiente”. Marco Santambrogio di Value Lab ha così sintetizzato la cultura attuale su questa disciplina nel nostro Paese: “Ancora troppo spesso il geomarketing viene inteso e vissuto come una mappa e come bieco dato territoriale. È una disciplina molto più complessa che permette di introdurre la variabile geografica, misurata scientificamente e a 360 gradi e non solo partendo da due dati statistici sul territorio, nei processi decisionali”. © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare uptradebiz.it