«Dopo anni di duro lavoro, siamo riusciti a superare la tempesta», ha scritto il presidente a rotazione di Huawei Technologies, Ken Hu, in un messaggio ai dipendenti riportato dalla Reuters. Il gigante cinese delle telecomunicazioni, colpito da una serie successiva di provvedimenti della Casa Bianca tesi a impedirle l’accesso alle tecnologie statunitensi ha chiuso il 2023 con una crescita del fatturato: +9% a quasi 100 miliardi di dollari. Ed è solo l’inizio perché il prodotto di punta negli smartphone, il Mate 60 Pro è in vendita solo da pochi mesi ed esprimerà tutto il suo potenziale nel 2024.
Presentato, con perfidia cinese, il giorno della visita a Pechino del Segretario di Stato statunitense al Commercio, Mate60 Pro ha aggirato gli embarghi americani utilizzando hardware e software made in China e si colloca ai livelli più alti delle prestazioni 5G,spalla a spalla con Apple e i prodotti di punta di Samsung.
Secondo Counterpoint, a ottobre le spedizioni di smartphone di Huawei sono aumentate dell’83% rispetto all’anno precedente, aiutando il mercato cinese complessivo degli smartphone a crescere dell’11% nello stesso periodo. In questi mesi il governo cinese sta proibendo o scoraggiando l’acquisto di smartphone Apple.
Nel 2024 Huawei intende premere l’acceleratore sulle auto elettriche, è già presente nella componentistica, per arrivare a produrre una propria auto elettrica.
Restano criticità sul fronte delle infrastrutture di rete 5G: gli USA spingono i loro alleati a sbarrare l’accesso ad Huawei ma l’offerta cinese è ai livelli più alti nei rapporti qualità/prezzo e molti Paesi resistono al pressante invito statunitense.
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